Il Club Med non è in vendita. E dovrebbe tornare alla redditività netta già da quest’anno. Lo precisa, in una comunicazione, il gruppo Fosun (cui da sette anni fa capo il Club), il più grande conglomerato privato della Cina continentale, con sede a Shanghai, impegnato nel settore turismo anche con il to britannico Thomas Cook.
In realtà, Fosun avrebbe in programma di cedere da 7 a 11 miliardi di euro di attività non core per rafforzare la propria struttura finanziaria, mentre cerca di concentrarsi sulle attività orientate alle famiglie di consumatori. In questo processo, il gruppo ritiene che i suoi asset principali siano i settori farmaceutico, retail e del turismo, nonché il settore assicurativo. Il colosso cinese giudica quindi “irrilevanti” le news sulla presunta volontà di vendita del Med.
Anzi. Fosun Tourism Group ha annunciato buoni risultati nel primo semestre del 2022, con un volume d’affari quasi raddoppiato: l’EBITDA rettificato è passato da un valore negativo di 72 milioni di euro nel primo semestre del 2021, dovuto all’impatto della pandemia globale, a 169 milioni di euro nello stesso periodo di quest’anno. E le prenotazioni per il secondo semestre mostrano un’accelerazione della ripresa. Non solo: le performances di Club Med dimostrano l’efficacia della sua strategia, pienamente sostenuta da Fosun e FTG. Nel primo semestre 2022 Club Med ha aumentato il volume d’affari di oltre il 300% rispetto allo stesso periodo del 2021, raggiungendo 811 milioni di euro, e un utile operativo di 60 milioni di euro.
Sulla base delle prenotazioni della stagione del secondo semestre, in crescita del 14% rispetto allo stesso periodo del 2019, pre-pandemia, e dell’efficienza del suo modello di business upscale, glocal e happy digital, Club Med dovrebbe tornare alla redditività netta già quest’anno. Inoltre, precisa il gruppo di Shanghai, il debito di Fosun non ha alcun impatto sulle operazioni di Club Med, in quanto il Club è finanziato da un pool indipendente di banche francesi e internazionali, senza alcuna controgaranzia da parte di Fosun.
Le comunicazioni di Fosun zittiscono, di fatto, i rumors riportati da varie testate e siti internazionali (compreso il servizio di intelligence Acuris) sulle presunte mire che sembravano agitare l’Investindustrial di Andrea Bonomi (che già aveva guidato Valtur, e che recentemente è entrato in Eataly, accanto alla merchant bank di Giovanni Tamburi, che controlla Alpitour), da tempo interessato alle sorti del Club Med, fin da quando (sette anni fa) s’era impegnato in un braccio di ferro con i cinesi per la sua acquisizione.
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