Il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) ha deciso di sospendere gli accordi e le missioni con la Russia. Inoltre, si è attivato per offrire disponibilità e aiuto ai ricercatori e alle ricercatrici dell’Ucraina. Ad annunciarlo la presidente Maria Chiara Carrozza nei giorni scorsi, in occasione delle celebrazioni a Parigi dei 15 anni del Consiglio europeo della ricerca (Erc). A nome di tutto il Cnr, Carrozza si è unita all’appello alla pace in Ucraina, esprimendo vicinanza alle vittime della guerra scatenata dalla Russia e auspicando che «la diplomazia e il dialogo prevalgano prima possibile sulla violenza delle armi». La decisione di «sospendere le missioni in Russia» è stata presa con «dolore», visto che la scienza ha un ruolo importante quale volano di pace, cooperazione e sviluppo.



Nonostante ciò, il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) ha preso tale decisione. «Quest’anno non rinnoveremo gli accordi con istituzioni accademiche e di ricerca della Federazione». Maria Chiara Carrozza ha fatto riferimento alle sanzioni adottate dall’Unione europea, «con le quali intende scongiurare l’eventualità che pur legittime collaborazioni di ricerca possano fornire involontario sostegno all’azione militare».



“DISSENSO CONTRO OGNI FORMA DI VIOLENZA”

La presidente del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) ha evidenziato che si tratta di una misura temporanea, ma l’ha definita al tempo stesso «inevitabile per dare sostegno alla comunità di ricerca ucraina e manifestare il dissenso della nostra rete scientifica a qualsiasi forma di violenza». Maria Chiara Carrozza, come riportato dall’Ansa, ha voluto precisare che «naturalmente ciò non vuole rappresentare in alcun modo una chiusura contro la comunità scientifica russa e i suoi ricercatori, che non hanno alcuna responsabilità per quanto sta accadendo e ai quali va tutta la nostra solidarietà in questo momento difficilissimo». L’auspicio del Cnr è di riprendere il prima possibile i progetti di ricerca comuni. Nel frattempo, ci si sta attivando, proprio come richiesto dal Ministero dell’Università e della Ricerca, per la promozione di iniziative di accoglienza di studenti, ricercatori e professori, «valutando ogni tipo di disponibilità al riguardo in termini di borse di studio e alloggi».

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