Le emissioni di CO2 continuano ad aumentare, seppure più lentamente rispetto al passato. “Si prevede che il livello nell’atmosfera raggiungerà una media di 419,3 ppm nel 2023, ovvero il 51% in più rispetto ai livelli preindustriali”, indica uno studio del Global Carbon Project, che riunisce 121 scienziati e 95 organizzazioni. I dati relativi a quest’anno, come riportato da Le Monde, evidenziano un aumento dell’1,1% rispetto al 2022 e questo totale supera ancora i livelli del 2019 dell’1,4%, poco prima del calo temporaneo legato all’epidemia.



Se la Cop28 si è posta obiettivi importanti, dunque, non è detto che questi possano essere realizzati. “Siamo in un mondo in cui le emissioni continuano ad aumentare, ma meno rapidamente. La preoccupazione è che debbano essere ridotte”, ha commentato Philippe Ciais, ricercatore presso il Laboratorio di Scienze climatiche e ambientali e membro del collettivo che ha realizzato lo studio. “È come quando arriva un muro e sei a 120 km/h, dovresti frenare ma acceleri solo più lentamente”. La speranza di arrivare a ridurre le emissioni di gas serra del 42% nel 2030 per contenere il riscaldamento a +1,5°C potrebbe dunque rimanere tale.



CO2, emissioni aumentano ma più lentamente: i Paesi nel mondo procedono a ritmi diversi

Un altro problema relativo alla riduzione delle emissioni di CO2 è quello relativo alle azioni che stanno portando avanti per la causa i diversi Paesi del mondo. Se l’Europa si sta muovendo per imporre delle regolamentazioni ferree, ciò non sta accadendo in altre aree. La Cina sembra ancora essere sulla cattiva strada. Questo Paese, che emette quasi un terzo delle emissioni globali (31%), è ancora in crescita per quel che concerne i gas serra, con +4% nel 2023, in particolare a causa del preoccupante utilizzo del carbone (+3,3%). I dati possono essere spiegati con la ripresa dell’attività post-Covid-19. Stessa radice principale dell’aumento del traffico aereo e marittimo globale. Anche se la sua impronta è molto più piccola (8% del totale), l’India ha traiettorie ancora peggiori (+8,2% in totale, +9,5% per il carbone).



Lo scenario in questione però non oscura il fatto che le emissioni di CO2 di origine fossile sono diminuite in 26 Paesi, rappresentando il 28% delle emissioni globali di anidride carbonica di origine fossile nel decennio 2013-2022. Quest’anno gli Stati Uniti hanno sia ridotto le proprie emissioni (-4%), sia la loro dipendenza dal carbone. Ma ci sono ancora dei miglioramenti da fare.