Un coach di diete online è stato denunciato dopo la segnalazione di una quindicenne, in cura per disturbi alimentari. L’uomo, su un gruppo aperto su una piattaforma social, dava consigli alimentari e spingeva ragazze minorenni e fragili dal punto di vista fisico e mentale ad una dieta che le spingesse in breve tempo all’anoressia. Questo è quanto emerso nell’operazione ‘Free Angels’ della Polizia postale di Trieste e Udine con il coordinamento del Centro nazionale di coordinamento alla pedopornografia online (Cncpo) del Servizio polizia postale e delle comunicazioni di Roma. L’uomo al quale la polizia è risalita è stato denunciato.



L’operazione è nata grazie alla segnalazione di una quindicenne, che da mesi è ricoverata presso il reparto di pediatria per disturbi del comportamento alimentare e patologie conseguenti ad atti anticonservativi. Grazie alla denuncia della minorenne, gli specialisti della Polizia postale di Trieste e Udine sono risaliti al profilo di un uomo, che si definisce coach pro-Ana. Il coach aveva adescato decine di ragazze minorenni e come spiega l’Adnkronos, le aveva spinte verso pericolose pratiche di dimagrimento.



Alimentazione e pedopornografia

Tra i consigli del coach di diete online c’era quello di non assumere più di 500 calorie giornaliere. L’uomo consigliava inoltre alle minorenni di bere molta acqua per lenire il senso di fame e di farsi docce gelate per stimolare l’organismo ad una risposta maggiore: proprio questo comportamento aveva provocato alla vittima che poi ha denunciato uno svenimento. L’uomo spingeva inoltre le giovani a farsi dei tagli all’insaputa dei genitori, documentando il tutto con video e foto. Gli agenti hanno recuperato parte delle chat e dei contenuti multimediali inviati dalla 15enne al coach.



Alimentazione, autolesionismo e non soltanto. L’uomo chiedeva alle minorenni immagini e video di natura pedopornografica in cambio di denaro come capi d’abbigliamento. La polizia si è affidata a network internazionali che hanno fornito la loro collaborazione incrociando migliaia di dati informatici che hanno portato all’identificazione di un libero professionista di quaranta anni. L’uomo in passato è già stato condannato per pornografia minorile. Sul proprio blog, il 40enne si presentava come medico pur non essendolo. Su richiesta del sostituto procuratore di Trieste, è stato emesso un mandato di perquisizione della Polizia Postale del Friuli Venezia Giulia: “Durante la perquisizione informatica, durata oltre dieci ore, sui dispositivi dell’indagato sono state rinvenute alcune chat di interesse investigativo. Su un nuovo profilo social aperto solo due giorni prima l’uomo aveva già agganciato otto ragazze per indurle a pratiche pericolose di dimagrimento alcune delle quali gli avevano inviato messaggi autoeliminanti e fotografie anche durante l’attività di perquisizione”.