Nonostante il calo temporaneo durante l’epidemia di Covid-19, l’Italia ha registrato negli ultimi 40 anni un aumento senza precedenti dei sequestri di droga, in particolare nel traffico di cocaina. Come indicato anche dalla Relazione annuale 2023 sulla lotta al narcotraffico, a cura dalla Direzione centrale per i servizi antidroga (DCSA) e dai numerosi saggi di Antonio Nicaso scritti a quattro mani con Nicola Gratteri, il 2022 ha segnato un record nelle confische di cocaina, superando le 26 tonnellate. I primi sette mesi del 2023 non hanno offerto prospettive migliori, con significativi sequestri già effettuati a Catania e Termini Imerese, sommando 7,3 tonnellate per un valore di mercato di 1,2 miliardi di euro. Le organizzazioni criminali hanno incrementato la produzione in Colombia, Perù e Bolivia, sfruttando nuove rotte marittime, con particolare interesse per Ecuador e Brasile. Queste rotte consentono loro di raggiungere il Vecchio Continente attraverso il canale di Panama.
Inoltre, la difficoltà di intercettazione offerta da Internet, dai sistemi di comunicazione criptata e dalle piattaforme cyber si aggiunge ai tradizionali metodi di trasporto e distribuzione. In Europa e America Latina il traffico illecito di cocaina avviene prevalentemente per via marittima, utilizzando la rete del commercio internazionale e dei container. I porti di Belgio, Paesi Bassi e Spagna sono centrali nei percorsi di transito della droga, che passa anche per Brasile, Ecuador, Costa Rica e Panama.
In Italia, il porto di Gioia Tauro gioca un ruolo cruciale, concentrando l’80,35% dei sequestri effettuati alla frontiera marittima, con un’incidenza del 61,73% sul totale nazionale. Anche il porto di Genova è significativo per i sequestri di cocaina. Milano è stata identificata come la capitale italiana della droga, con un forte consumo nel Nord, che reinveste i proventi del narcotraffico. Il trasporto aereo, attraverso tecniche come il body packing e il body stuffing, rappresenta un metodo più rischioso rispetto al trasporto marittimo. Durante i mesi estivi, piccole e grandi imbarcazioni, inclusi sottomarini, vengono utilizzate per trasportare la droga, eludendo i controlli con relativa facilità. I sequestri di cocaina in Europa mostrano che la principale tecnica di occultamento è il rip-on/rip-off, con la droga nascosta in container di merci lecite. La contaminazione di container non è facilmente identificabile, con solo una piccola percentuale di questi che viene ispezionata fisicamente.
Riguardo al riciclaggio di denaro, la cocaina viene acquistata all’ingrosso a un prezzo che varia tra i 35.100 e i 41.800 euro al chilo. Il costo per grammo al dettaglio oscilla tra i 70 e gli 90 euro. La fiducia tra venditore e acquirente sembra essere tornata di tendenza, con tecniche come il cash smuggling e sistemi di rimessa informali, come il Fei ch’ien, utilizzati dalle organizzazioni criminali cinesi. La qualità della cocaina è un fattore cruciale nel mercato, dove “buono” corrisponde a “potente”. La pratica di vendita e consumo avviene spesso in aree di degrado, con i consumatori che cercano di evitare il contatto con le forze dell’ordine. Per il 2022, l’UNODC ha confermato un sensibile aumento della coltivazione e del traffico di cocaina. La cocaina rimane una delle sostanze stupefacenti più diffuse al mondo e in Italia.
In conclusione, senza un’azione comunitaria globale di contrasto al traffico illecito, i risultati difficilmente potranno dirsi soddisfacenti. Anche nella migliore delle ipotesi, si tratterebbe di governare un fenomeno che, ormai radicato, non può più essere sconfitto completamente. La cocaina, se è il mercato a decidere, è di fatto già legalizzata in Italia e in altre parti del mondo. I proventi derivanti dal suo commercio vengono reimmessi nell’economia globale, rendendo sempre più complesso tracciarne le origini. Le mafie mondiali mostrano un crescente interesse verso le possibili applicazioni dell’intelligenza artificiale, evidenziando la necessità di affiancare alle forze di polizia tradizionali figure professionali come data scientist, matematici, ingegneri e informatici.
Tuttavia, è fondamentale considerare che i fenomeni criminali vanno compresi e decifrati anche e soprattutto attraverso un’analisi degli aspetti umani e sociali. La fiducia può facilitare gli scambi nel mondo del traffico di droga, ma non è sufficiente. Chi traffica e chi consuma ne è consapevole. Gli altri, invece, sembrano ignorare di vivere in un mondo pervaso da denaro e cocaina. Il fenomeno del narcotraffico e del consumo di cocaina è una realtà complessa che richiede un approccio multidisciplinare e globale, coinvolgendo non solo le forze dell’ordine, ma anche esperti in diversi settori e politiche efficaci di prevenzione e trattamento delle dipendenze. La lotta contro il traffico di droga non può prescindere da un’analisi profonda delle sue cause e delle sue conseguenze a livello sociale, economico e umano.
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