Una denuncia di un caso di degrado a Milano, una città dove il consumo di droga secondo le statistiche è sempre crescente. Presso la stazione Metro Lampugnano, una ragazza ha iniziato a sniffare cocaina indisturbata, con accanto due uomini assieme ai quali era salita sul convoglio. A testimoniare l’accaduto, di fronte agli altri passeggeri della Metro, una operatrice, Maryan Ismail, di un centro che combatte le tossicodipendenze che casualmente si è trovata di fronte ai fatti: “Una volta seduti, uno dei due uomini al fianco della ragazza ha tirato fuori dal taschino delle bustine e ha come sbriciolato sul seggiolino accanto a sé, nel frattempo liberato dal compagno, la cosa che aveva. Con il corpo ha seminascosto la ragazza, lei si è quasi sdraiata per sniffare quella cosa sul seggiolino, davanti a tutti. Ha avuto un moto, un sobbalzo, pareva fuori di sé, la testa ciondolante. Arrivati alla fermata Duomo l’hanno presa per le braccia e sono scesi“.
ALLARME COCAINA A MILANO
Un episodio, per quanto spiacevole, che potrebbe sembrare estemporaneo e che invece fa scattare l’allarme in una città come Milano in cui il consumo di droga, e di cocaina in particolar modo, viene segnalato come una vera e propria piaga sociale in espansione, con esperti e forze dell’ordine in difficoltà nel segnalare quanto i consumi siano cresciuti negli ultimi anni. La cocaina ha assunto un ruolo di droga “conviviale”, che può essere consumata in qualunque tipo di circostanza e che soprattutto non ha più un costo che spesso assumeva i contorni di un ostacolo insormontabile per i consumatori meno abbienti. Così scene come quella avvenuta alla metro Milano Lampugnano diventano possibili e una operatrice sociale come Maryan Ismail, che dovrebbe essere abituata a fronteggiare ogni tipo di difficoltà, non può che mostrare tutto il suo stupore e disagio nelle dichiarazioni al Il Giornale: “Sono sconvolta, la mia percezione è che lottiamo a mani nude contro qualcosa di travolgente. Nessuno dei presenti sapeva se e come intervenire, non si sapeva se i due fossero pericolosi, o violenti e quali reazioni potessero avere. Ma avevano sicuramente dalla loro un senso di impunità, hanno agito come chi si sente padrone del territorio, in grado di sottomettere chiunque.“