Presto il codice a barre sparirà dai supermercati italiani per lasciare spazio al QR Code, cinquant’anni dopo la sua introduzione. 22 aziende leader mondiali, da Barilla a Carrefour, hanno firmato una dichiarazione congiunta chiedendo ai retailer di adottare codici di nuova generazione. In particolare, la richiesta è in merito a QR Code standard GS1 che già utilizzano tantissimi locali e ristoranti, ad esempio per scannerizzare i menù: la sperimentazione, con il passaggio dal codice a barre al nuovo codice, è già partita in 48 Paesi rappresentativi dell’88% del Pil mondiale. Il motivo di tale cambiamento, è da rintracciare nella modernità: la richiesta arriva infatti per stare al passo con i tempi, dando un servizio aggiuntivo anche al consumatore.
Il codice a barre, infatti, in questo momento dà informazioni solamente ai retailer, che scannerizzandolo possono vedere il prodotto, il costo e un’altra serie di informazioni. Al contrario, invece, i QR Code forniscono informazioni anche a chi deve acquistare un prodotto: così facendo si offre un servizio in più ai consumatori, che potranno vedere non solamente il prezzo di un cibo (e non soltanto) ma anche la sua provenienza, i suoi ingredienti e altre info utili per decidere consapevolmente se comprarlo o meno.
QR Code al posto del codice a barre: il motivo
22 aziende leader mondiali del largo consumo hanno firmato il programma “Sunrise 2027”, con l’obiettivo di farlo partire da dicembre 2027: questo prevedere di sostituire il codice a barre con i QR Code standard GS1 nei supermercati. Varie grandi aziende, da Barilla a Nestlé ma anche esponenti della GDO come Carrefour, hanno deciso di proporre ai retailer di adottare il nuovo codice 2D per facilitare il packaging e allo stesso tempo per dare maggiori informazioni ai consumatori. I nuovi codici potranno infatti essere scansionati dagli smartphone dai compratori che potranno così ottenere importanti informazioni sui prodotti che vanno da acquistare.
Lo scopo dei 22 firmatari è quella di rivoluzionare i supermercati entro il 2027. Ora ciascuna azienda sarà chiamata a valutare i processi interni da adotteare per sfruttare i nuovi codici QR, che dovranno come abbiamo detto aggiungere informazioni importanti sui prodotti che i consumatori acquisteranno. I produttori dovranno infatti sostituire i codici a barre con questi nuovi codici di ultima generazione mentre i retailer dovranno posizionare degli scanner delle casse nei loro punti vendita in grado di leggere questi codici, che saranno scannerizzabili molto probabilmente anche dai cellulari.