Al Tim Summer Hit 2022, Coez ha cantato la sua “Essere liberi”. Una canzone romantica ma allo stesso tempo con un retrogusto di malinconia che il pubblico di Piazza del Popolo ha apprezzato. Il cantante, al termine dell’esibizione, ha dichiarato: “Sempre bello vedere questa piazza piena. Questa è un po’ casa mia, alcuni di loro l’ho cresciuti”. Andrea Delogu ha chiesto da dove sia nata la canzone, se sia “figlia” della pandemia: “Sicuramente nasce da questi anni, anche ‘Volare’ che è l’album. Due anni complicati, questo pezzo è un po’ la ciliegina sulla torta del disco. Speriamo di non parlare più di queste cose”.



Coez torna sul palco del Tim Summer Hits 2022

Coez è tra gli ospiti del Tim Summer Hits 2022, la kermesse musica dell’estate di Rai2. Il cantautore, intervistato dalle pagine di Vanity Fair ha raccontato il suo ritorno sul palcoscenico dopo due anni di pandemia. “Mi è mancato tantissimo. E quando ci sono tornato, ho avuto paura: paura di non reggerlo, paura di non essere più abbastanza bravo” – ha detto Coez rivelando anche un gesto scaramantico che fa ogni volta che sale su di un palco – “bevo un bicchierino di vodka, intono un “Ooo ooo”, con il quale mi schiarisco la voce, e la band che mi accompagna mi viene dietro”. I fan sono importanti per lui e non lo nasconde: “è uno dei pochi momenti in cui mi arrendo, perché ricevo soltanto amore. Mentre scrivo, invece, ho continue battaglie interiori, tra il mio lato morbido, che si apre al pop, e quello rigido, dark, eredità delle mie origini musicali “hard core””.



Parlando proprio di loro ha aggiunto: “i fan non sono tutti uguali: quelli veri, della prima ora, li riconosco da come mi salutano; poi ci sono quelli del momento. Con l’exploit di Faccio un casino la differenza s’è fatta tangibile: ai live vedevo chi si sbracciava, intonava i b-side e lasciava la sala quando cantavo La musica non c’è, e chi invece stava lì solo per l’ultima hit dell’ultimo disco. Ma va bene così. È difficile costruire un rapporto che non deluda mai: ho i miei movimenti interni, i cambi stilistici… Cerco di non prendere per il culo le persone, di crescere con loro album dopo album; qualcuna si allontana, però se poi torna è la soddisfazione più bella”.



Coez e l’amore: “mi sono diplomato come fonico e ho cominciato a lavorare ai concerti come facchino, poi..”

Il successo di Coez è arrivato con il quarto album e a 34 anni. “Il successo è arrivato quando ero pronto: prima non l’avrei accolto bene. Penso a Blanco, che ha 19 anni: non ricordo che cosa stessi facendo alla sua età, ma di sicuro nulla di buono” – ha detto il rapper che ricordando la sua adolescenza ha confessato – “.ero un ribelle: sospensioni a scuola, bocciature, canne… E un bel vandalo: mi piaceva fare i graffiti, più sui treni di notte che sui muri di Roma, dipingevo il mio nome colorato, scarabocchiavo con tutti i crismi”. In realtà in pochi sanno che il suo sogno nel cassetto era quello di diventare attore: “in prima media ho anche frequentato un corso di teatro. Ma poi mi innamorai di una cassetta della mamma: Non siamo mica gli americani di Vasco Rossi, successivamente ristampata come disco con il titolo Alba chiara”.

La musica poi ha avuto il sopravvento: “mi sono diplomato come fonico e ho cominciato a lavorare ai concerti come facchino: scaricavo i camion, montavo i palchi, qualunque cosa, anche la peggiore, pur di rimanere vicino alla musica”. infine parlando di amore ha rivelato: “credo che quando si è in coppia, uno esprima lì la dolcezza e non abbia bisogno di riversarla nella musica. Sono stato solo per molto tempo e ho composto una sfilza di canzoni d’amore per colmare un vuoto: sia perché mi mancava la mia ex sia perché mi mancava l’amore in sé. Se sto con qualcuno, quella cosa già mi appaga. Il ritorno alla durezza del sound un po’ “coatto” è di sicuro dipeso da questo”.