Francesco Cognetti, direttore di Oncologia medica al Regina Elena-Sapienza a Roma, è uno dei più grandi studiosi in tema di vaccino anti covid e la protezione per i malati oncologici. A riguardo il professor Cognetti ha da poco concluso uno studio pubblicato sulla rivista Clinical cancer research, per dimostrare quanto il vaccino sia fondamentale e nel contempo sicuro sui malati di cancro: «Ormai solo gli scellerati e gli irresponsabili pensano che il vaccino non sia una salvezza», dice intervistato oggi dai microfoni del quotidiano Il Giornale.



Su eventuali pericoli per un malato oncologico di assumere una terza dose, Cognetti non ha dubbi: «Pericolo? Tutto il contrario. Deve assumerla. Al Regina Elena abbiamo già iniziato il terzo giro da una decina di giorni. Il nostro studio dimostra che, in proiezione rispetto ai dati raccolti su 800 pazienti oncologici, gli anticorpi maturati dopo la seconda dose si azzerano nell’arco di nove mesi. E non di 12-14 come in chi non ha patologie. Quindi la terza dose va fatta eccome». Cognetti ha spiegato che lo studio si è svolto su pazienti che hanno ricevuto entrambe le dosi di vaccino a 21 giorni di distanza, e si è misurato il tasso di risposta sierologico e il titolo positivo di immunoglobuline (IgG), in tre diversi momenti, leggasi prima della vaccinazione e poi a 3 e a 7 settimane dalla prima inoculazione. «Il tasso di risposta anticorpale è aumentato nei pazienti oncologici in maniera significativa dal 59,8% a 21 giorni dalla prima dose fino al 94,2% dopo 7 settimane. Invece gli operatori sani hanno evidenziato una percentuale di risposta del 93,7% già 21 giorni dopo la prima dose (raggiungendo il 100% a 7 settimane)».



COGNETTI: “SECONDA DOSE PER MALATI ONCOLOGICI MAI OLTRE I 21 GIORNI”

Lo studio ha inoltre dimostrato come sia fondamentale la seconda dose per i malati oncologici entro 21 giorni: «Mai oltre. Lo studio dimostra anche che la risposta anticorpale è risultata inferiore nelle persone sotto chemioterapia e sotto steroidi, proprio per gli effetti immunodepressivi di queste cure».

Quindi Cognetti ribadisce l’importanza della terza dose e dei tempi: «È importante che sia effettuata dopo nove mesi al massimo rispetto alla seconda, senza aspettare che si esaurisca l’effetto del vaccino ma garantendo una continuità nella copertura. I dati emersi sono di indubbia utilità nella selezione delle priorità temporali per la somministrazione della terza dose».