L’origine del nome d’arte di Lorenzo Urciullo

Lorenzo Urciullo si è fatto conoscere ed apprezzare dal grande pubblico italiano con lo pseudonimo Colapesce in coppia con l’amico e collega DiMartino. Il duo musicale è salito alla ribalta qualche anno fa durante la prima partecipazione al Festival della Canzone Italiana di Sanremo 2021 con il brano “Musica leggerissima”. Un successo strepitoso per il duo che è balzato ai vertici delle classifiche di radio e streaming vivendo un anno davvero magico dal punto di vista artistico e professionale. Il successo ha immancabilmente acceso i riflettori sulla loro vita privata e personale e in tantissimi si sono chiesti quale fosse il vero nome di Colapesce, uno dei due componenti. Il cantautore siciliano si chiama Lorenzo Urciullo e ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo della musica da solo per poi raggiungere la grande fama e popolarità proprio in coppia con Dimartino.



Ma da dove deriva il nome d’arte Colapesce? A rivelarlo è stato proprio il cantautore siciliano che, ai microfoni di Vice, ha rivelato: “sono legato alla leggenda che mia madre mi raccontava quando ero piccolo. Credo abbia un concetto molto forte dietro: il del sacrificio per una cosa che ami. Colapesce ha dato la sua vita per sorreggere l’isola. Il concetto di sacrificio mi affascina. Con la Sicilia ho un rapporto viscerale fatto di amore e odio. Sono molto legato a essa per il mare, anche perché ho passato tanto tempo in una in una casetta che comprò mio nonno negli anni Sessanta a Ognina, davanti alla scogliera”.

Colapesce, la leggenda dell’abile uomo in acqua

L’idea di farsi chiamare Colapesce è venuta a Lorenzo Urciullo ricollegandosi ad una antica leggenda della sua terra, la Sicilia. Colapesce, infatti, era un uomo di nome Nicola, ma detto Cola, che veniva chiamato così per la sua grande abilità e maestria nel muoversi nell’acqua. Durante le sue lunghe immersioni in acqua, Nicola tornava a riva portando al di fuori delle meraviglie nascoste nel fondo del mare. Il re di Sicilia e imperatore Federico II di Svevia, venuto a conoscenza del grande dono e talento di Nicola decide di metterlo alla prova.

Per prima cosa il re di Sicilia e imperatore Federico II di Svevia lancia nel mezzo dello stretto di Messina una coppia e chiede a Colapesce di riportarla in superficie. Un gioco da ragazzi per l’abile nuotatore che riesce anche nella seconda impresa: riportare in superficie la corona del re.  L’ultima prova è quella più difficile: il re lancia un anello nel fondo del mare, ma Colapesce è costretto a scendere in profondità quando scopre qualcosa di unico. L’uomo, infatti, scopre le tre colonne che sorreggono la Sicilia: la prima è a capo Passero e la seconda a capo Lilibeo. Poi c’è la terza, a capo Peloro, sotto Messina, ma la colonna è visibilmente danneggiata. Colapesce decide di restare in fondo al mare per sorreggere la terza colonna permettendo così alla Sicilia di restare a galla!