Indicazioni più chiare dell’origine geografica, nuove iniziative per combattere le frodi legate al miele, maggiore trasparenza sull’etichettatura relativa al contenuto di zucchero. Questi i punti chiave contenuti nella revisione delle cosiddette Direttive “colazione” che il Parlamento europeo ha adottato con 522 voti a favore, 13 contrari e 65 astensioni, accogliendo così la proposta avanzata dalla Commissione europea il 21 aprile scorso con l’obiettivo di aggiornare le attuali norme, in vigore da oltre 20 anni.
Il testo adottato, che punta ad aiutare i consumatori a prendere decisioni informate e più sane, interviene innanzitutto in tema di origine dei prodotti tipicamente destinati al primo pasto della giornata. Sotto la lente finisce il miele: la nuova norma prevede, infatti, che il Paese in cui è stato raccolto sia menzionato sull’etichetta del prodotto. Ma ce n’è anche per succhi di frutta, confetture, gelatine, marmellate e puree di castagne zuccherate, per i quali la norma si fa ancora più stringente: in questi casi, infatti, il Paese di origine della frutta utilizzata per la realizzazione dei prodotti finiti deve essere indicato anche sull’etichetta frontale. Se invece i Paesi da cui provengono tanto il miele quanto la frutta usati per confezionare queste referenze sono diversi, tutti devono essere indicati sull’etichetta in ordine decrescente in base alla quantità di ingredienti presenti nel prodotto finale.
Sul fronte del miele, poi, la nuova normativa prevede anche l’istituzione di un sistema di tracciabilità lungo la catena di approvvigionamento che consenta di limitare le frodi, e la creazione di un laboratorio di riferimento per migliorare i controlli e individuare le adulterazioni attraverso test sistematici.
E non è tutto. Nel mirino dei deputati finiscono ancora i succhi di frutta, con due novità. È stata infatti proposta l’introduzione di un’etichetta con la dicitura “contiene solo zuccheri naturali”, mentre per i prodotti i cui i cui zuccheri naturalmente presenti siano stati eliminati, è stato suggerito l’uso dell’etichetta “succo di frutta a tasso ridotto di zuccheri”. E, sullo sfondo di quest’ultima misura, Bruxelles raccomanda anche che l’eliminazione degli zuccheri presenti in natura nei succhi di frutta, nelle marmellate, nelle gelatine o nel latte non venga compensata dall’uso di edulcoranti.
Il Parlamento è ora pronto ad avviare i colloqui con i Governi dell’Ue per determinare la forma definitiva della legge.
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