Un caso accertato di colera è stato registrato nelle scorse ore nella regione Puglia, precisamente in quel di Lecce. Si tratta di un uomo di 70 anni che si trova attualmente ricoverato in isolamento presso il reparto Malattie infettive dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, così come si legge sul sito di SkyTg24. Secondo quanto emerso dalle analisi precedenti effettuate sul 70enne lo stesso è risultato positivo al microorganismo responsabile del colera, di conseguenza sono scattate tutte le procedure che vengono solitamente messe in atto per trattare queste infezioni. A renderlo pubblico tramite una nota è stata l’asl di Lecce, che ha altresì fatto sapere che le condizioni generali di salute del paziente sono comunque buone. Il dipartimento di Prevenzione ha effettuato “l’indagine epidemiologica da cui risulta che l’uomo avrebbe assunto alimenti a rischio. La situazione è sotto controllo, sia sotto il profilo sanitario che epidemiologico”.



L’asl ha fatto anche sapere che sono in corso tutti gli approfondimenti del caso “per la tipizzazione del vibrione, da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, mentre l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata, svolgerà le indagini di laboratorio sugli alimenti assunti dal paziente e sulle acque utilizzate dall’uomo che non sono provenienti dall’Acquedotto”.



COLERA, UN CASO ACCERTATO A LECCE: “NON È PERICOLOSO”

La nota aggiunge e conclude: “Poiché il paziente è risultato positivo ad altro microrganismo responsabile di sintomatologia gastroenterica non si esclude che il vibrio Cholerae isolato sia del tipo non tossigeno e dunque non pericoloso”.

Dopo aver scoperto l’infezione anche i parenti del 70enne sono stati messi sotto sorveglianza ed hanno effettuato degli esami in laboratorio in attesa di capire se siano positivi o meno. Secondo quanto emerso l’uomo si era recato in ospedale per via di una forte gastroenterite, anche se non è ben chiaro da cosa sia derivata. Non è da escludere che lo stesso possa essersi cibato con elementi a rischio, così come scrive Repubblica.