Lo Zimbabwe, uno stato dell’Africa meridionale, ha appena dichiarato lo stato di emergenza per un’epidemia di colera che si sta diffondendo in maniera molto rapida. Ad essere colpita in maniera tragica, oltre a tutte le province della nazione, è la capitale Harare, una città che conta circa 1,5 milioni di abitanti.



A riportare la notizia, insiderpaper.com, che ha raccolto le parole del sindaco, Ian Makone: “Abbiamo dichiarato lo stato di emergenza perché la situazione ora è pessima. La malattia si sta diffondendo in tutta la città. Le autorità locali, il ministero della sanità e i gruppi umanitari hanno unito le forze per raddoppiare la fornitura di acqua nelle aree colpite e portare avanti campagne di sensibilizzazione“.



Colera: Harare è la città più colpita dello Zimbabwe

Questo nuovo focolaio è stato registrato lo scorso febbraio: da allora lo Zimbabwe ha registrato più di 7000 casi sospetti, 51 dei quali confermati dai test di laboratorio, a cui si sono aggiunti i quasi 150 decessi: di questi, 12 sono morti nella capitale.

“Le epidemie di colera si verificano regolarmente nelle città dello Zimbabwe, dove le forniture di acqua potabile e di strutture igienico-sanitarie sono irregolari e le infrastrutture sono crollate a causa di anni di abbandono”, scrive insiderpaper.com, a cui si aggiunge la voce di Makone, che racconta di come le persone abbiano scavato dei pozzi vicino alle latrine. Soprattutto nei sobborghi, gli insediamenti sono in netto aumento e le persone non riescono a ricevere i servizi adatti, come corrente e acqua. “Ciò significa”, dichiara ancora il sindaco “che la loro acqua potabile è contaminata”.



Colera nella Zimbabwe: la ripresa dell’infezione in tutto il mondo

Il colera, ricordiamo, è un’infezione diarroica, la cui trasmissione avviene per contatto diretto o indiretto di feci o di alimenti contaminati. Nei casi più gravi, la malattia può portare alla disidratazione ed alla morte. Come racconta ancora insiderpaper.com, alcuni funzionari “hanno fatto paragoni con il 2008, quando il colera costò la vita ad almeno 4.000 persone nello Zimbabwe e almeno 100.000 persone si ammalarono”.

Una situazione tragica, che rischia di essere una brutta copia di quello che è accaduto quindici anni fa, quando l’epidemia sopraggiunse in un momento di forte crisi all’interno del Paese. La crisi economica fece precipitare vertiginosamente la quantità di medicinali a disposizione degli ospedali, che chiusero. A questo, si aggiunse la fuga degli operatori sanitari all’estero. All’inizio anno, ricorda ancora insiderpaper.com: “Le Nazioni Unite hanno affermato che il colera ha registrato una ripresa globale a partire dal 2021, dopo un decennio di costante declino”.