La stretta antievasione ipotizzata dal governo e che andrebbe a coinvolgere colf e badanti non piace non solo alle famiglie ma anche ai vari esponenti politici, da destra a sinistra. La misura che l’esecutivo vorrebbe inserire in manovra, secondo quanto riferisce Quotidiano.it, rischia solo di diventare una spesa aggiuntiva per le famiglie dovendo implicare anche l’aiuto di un commercialista. A tal fine, l’avvocato Francesco Giuliani ha commentato: “Il ricorso a un commercialista diventa inevitabile per calcolare detrazioni e imposte regionali e comunali. Inoltre, è una misura che di fatto non inciderebbe sull’emersione del ‘nero’: per molti di questi lavoratori parliamo di importi minimi, vicinissimi alla soglia della no tax area (8.100 euro annui), significa andare a raschiare il fondo del barile”. A dire la sua anche Debora Serracchiani, capogruppo Pd in Commissione Lavoro alla Camera secondo la quale la misura rischierebbe di creare “un effetto boomerang” poichè “questo aggravio di adempimenti burocratici, maggiori responsabilità e spese accessorie potrebbe addirittura aumentare la già larga fascia di lavoro nero in questo settore”. A suo dire, il governo dovrebbe agire con “detrazioni e incentivi per favorire l’emersione”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



CARFAGNA “È CONTRO LE NOSTRE DONNE”

Il governo starebbe pensando di introdurre una stretta fiscale nei confronti delle colf e delle badanti. Come riferisce Quotidiano.net, l’idea dell’esecutivo giallorosso è di trattare coloro che svolgono le mansioni di cui sopra, come qualsiasi altro lavoratore, di conseguenza, il datore sarebbe costretto a versare contributi Inps ma anche Irpef, addizionali locali, aliquote, trattenute e via discorrendo, una vera e propria busta paga. Un piano che rientra nella stretta anti evasione, a seguito di uno studio che ipotizza la presenza di ben 1.2 milioni fra colf e badanti irregolari, veri e propri fantasmi per il fisco. Il problema, come ricorda Quotidiano.net, e che tale misura oltre ad essere un’abile lotta all’evasione, rischia di trasformarsi in una nuova spesa per le famiglie italiane, costrette a ricorre al commercialista: “Il ricorso a un commercialista diventa inevitabile – le parole di Francesco Giuliani, avvocato dello Studio legale tributario Fantozzi e associati . per calcolare detrazioni e imposte regionali e comunali”.



COLF E BADANTI: STRETTA ANTIEVASIONE DEL GOVERNO

Lo stesso legale ricorda come tale misura, nella maggior parte dei casi, non andrebbe ad incidere sull’emersione del nero, in quanto trattasi di importi minimi, molto vicini agli 8.100 euro annui che rappresentano la soglia della no tax area. Mara Carfagna, vicepresidente di Forza Italia alla Camera, ha rivolto un appello al governo affinchè tale progetto venga immediatamente abbandonato dall’esecutivo in carica: “È una misura che va contro gli interessi delle donne italiane che ogni giorno si caricano il dovere di cura di figli piccoli, genitori anziani e disabili”. Condanne sono giunte anche da esponenti dello stesso governo, come ad esempio Debora Serracchiani, capogruppo Pd in Commissione Lavoro alla Camera: “Si rischia un effetto boomerang – spiega – questo aggravio di adempimenti burocratici, maggiori responsabilità e spese accessorie potrebbe addirittura aumentare la già larga fascia di lavoro nero in questo settore: qui c’è piuttosto bisogno di detrazioni e incentivi per favorire l’emersione”.

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