Colin Farrell, attacchi di panico sott’acqua durante le riprese di Thirteen Lives

Colin Farrell non si è divertito a girare “Thirteen Lives”. Il film diretto da Ron Howard si basa su una storia realmente accaduta e racconta il salvataggio, avvenuto nel 2018, di una dozzina di ragazzi e del loro allenatore rimasti intrappolati nella grotta allagata di Tham Luang in Thailandia. Proprio in una di queste grotte sapientemente ricostruite, l’attore ha vissuto momenti terribili che mai dimenticherà.



“Terrificante in una parola. Terrificante”, ha rivelato l’attore irlandese a Entertainment Tonight durante la premiere del film giovedì sera, descrivendo l’esperienza. “Faceva paura. – ha aggiunto Farrell – Comunque non sono un grande nuotatore, non che stessimo nuotando, non che stessimo calcando l’acqua – dovevamo rimanere in superficie – ma hanno costruito una rete di grotte davvero impressionante”, ha spiegato.



Colin Farrell, il racconto degli attacchi di panico: “La mente va in tilt”

Colin Farrell, 46 anni, ha confessato di essersi sentito particolarmente spaventato durante le riprese di scene subacquee estreme nei panni del sommozzatore John Volanthen. “Erano circa quattro o cinque diverse grotte basate sulla topografia delle grotte di Tham Luang in Thailandia, e le riempivano piene d’acqua, e noi scendevamo e non c’era più superficie.” Ha aggiunto che non essere in grado di vedere la superficie dell’acqua è stato orribile e “crea solo il caos nella mente”: “Essere in acqua e poter vedere la superficie sopra è una cosa, ma quando non riesci a farlo, hai un soffitto sopra la testa e non c’è aria, la tua mente va in tilt. Ho avuto degli attacchi di panico sott’acqua ed è stata un’esperienza nuova per me!”, ha concluso l’attore.

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