Il collare antiabbaio per il cane è vietato. A sancirlo è stato nelle scorse ore una sentenza della Cassazione, che ha imposto ad un padrone una multa di 3 mila euro per l’utilizzo del dispositivo cosiddetto no bark. Esso, come riportato da Italia Oggi, è provvisto di due pioli di metallo a contatto diretto con il collo dell’esemplare, che emettono una scossa elettrica ad ogni vibrazione delle corde vocali e gli provocano dolore. Un meccanismo ritenuto inaccettabile dagli animalisti e ora anche dalla giustizia.



I giudici della terza sezione penale del Palazzaccio ha infatti constatato che i dispositivi di questo genere non sono assolutamente in linea con le caratteristiche etologiche del cane. Il padrone del malcapitato cane, dunque, sarà costretto a pagare una sanzione salata per avere acquistato e avergli fatto indossare questo accessorio della fortuna. È stato appurato infatti che al momento del controllo – ovvero dopo che l’esemplare era scappato da casa ed era stato rinvenuto in strada – lo strumento era funzionante e poteva provocare dolore all’animale.



Collare antiabbaio al cane è vietato: multa fino a 3mila euro, la causa

L’uomo ha provato a sostenere in aula che il collare antiabbaio al cane, che è vietato dalla legge, non fosse dimostrabile che il dispositivo era attivo al momento del controllo, dato che esso andava attivato attraverso un telecomando. I giudici della Cassazione, tuttavia, hanno sequestrato lo strumento e, dopo avere visionato il manuale d’istruzione, hanno appurato che ciò non corrispondeva al vero e che esso era effettivamente acceso e pronto a emettere una scossa elettrica in qualsiasi momento.

È stato dunque subito evidente agli Ermellini che il cane, nel periodo che trascorso in strada dopo essere scappato dalla sua abitazione, percorrendo almeno 7 km, avesse inevitabilmente abbaiato e per cui attivato il doloroso meccanismo. La sentenza dunque è chiara. Il padrone dell’animale, che è stato accusato anche di detenerlo in condizioni incompatibili con la sua natura, dovrà pagare la multa.