ELEZIONI POLITICHE 2022, COSA SONO I COLLEGI UNINOMINALI E PLURINOMINALI

Alla vigilia delle Elezioni Politiche 2022 occorre un breve ma significativo “ripasso” dei termini chiave di ogni voto nazionale: capire infatti cosa sono i collegi uninominali e plurinominali, quali e quanti sono e cosa vogliono dire all’interno del sistema elettorale vigente, è forse la prima ma necessaria pratica da adottare prima ancora di cercare la propria tessera elettorale tra i documenti della libreria. Vi sarà infatti sicuramente capito di “sentire” questi termini non sempre chiarissimi come appunto “i collegi”, i “seggi”, i “listini” e così via. Ebbene, proviamo allora in maniera molto semplice a chiarire quantomeno i termini della questione: per collegio elettorale si intende una porzione di territorio che racchiude normalmente più comuni – o più quartieri nelle città più popolose – confinanti tra loro. Storicamente in Italia, il collegio è la “base” su cui la legge elettorale agisce per tradurre milioni di voti in 600 seggi dei parlamentari.



Già, dopo l’ultimo referendum costituzionale del 2019 il numero dei parlamentari in Italia è sceso da 630 deputati e 315 senatori fino agli attuali 400+200 per il prossimo primo Parlamento della storia repubblicana a “ranghi ridotti”. I collegi per attribuire quei 600 parlamentari possono essere di due tipi:

collegio uninominale, ovvero collegi dove si presentano singoli candidati, uno contro l’altro. Con il sistema maggioritario viene eletto il candidato più votato in ogni singolo collegio
collegio plurinominale, ovvero collegi dove si presentano liste di candidati (max 4 con il sistema Rosatellum-bis) per ogni partito/lista. Con il sistema proporzionale, vengono eletti i candidati in proporzione ai voti ricevuti



NUMERI E SEGGI ALLE ELEZIONI POLITICHE 2022: QUANTI SONO I COLLEGI UNINOMINALI E PLURINOMINALI

Va da sé che in un sistema elettorale che conta circa 46 milioni di aventi diritto di voto, sarà molto difficile ottenere risultati “tondi” all’interno dei singoli calcoli proporzionali: per questo motivo esistono complesse formule e regole per l’applicazione de sistema “misto” come dettato dalla legge elettorale in vigore, il Rosatellum-bis. Prima però di addentrarci nelle regole del sistema con cui si vota in Italia le Elezioni Politiche nazionali, soffermiamoci un attimo sui numeri complessivi dei collegi plurinominali e uninominali. I “nuovi” collegi sono stati definitivi dal decreto legislativo numero 177 del 23 dicembre del 2020 “Determinazione dei collegi elettorali uninominali e plurinominali per l’elezione della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica”. La legge elettorale è precedente al 2018 ma il referendum costituzionale del 2019 ha imposto la necessità di ridisegnare i collegi per consentire l’elezione non più di 945 parlamentari ma solo di 600 seggi finali.



Ebbene, con la nuova norma approvata dal Governo Conte-2 i collegi sono stati così ridisegnati: 221 uninominali con sistema maggioritario (147 alla Camera e 74 al Senato) e 367 plurinominali con sistema proporzionale (245 alla Camera e 122 al Senato). A questi, si aggiungono i 12 collegi riservati ai deputati e ai senatori eletti all’estero (8 alla camera e 4 al senato): in tutto dunque 600 collegi per 600 parlamentari, tondi tondi. Una curiosità importante: se si fosse votato nel 2023, a scadenza naturale della legislatura, il decreto avrebbe dovuto essere modificato. Entro la fine dell’anno sarà infatti ‘bollinato’ l’ultimo censimento del 2021 e questo avrebbe comportato piccoli interventi sui collegi per aggiornarli ai nuovi dati della popolazione: con il voto delle Elezioni nel 2022 invece resta immutato il numero dei collegi che invece andrà modificato nelle prossime Elezioni Politiche.

COLLEGI ELEZIONI POLITICHE 2022, COME FUNZIONA LA LEGGE ELETTORALE “ROSATELLUM”

Visti i termini, visti i numeri, ora capiamo infine come funzionano i collegi uninominali e plurinominali all’interno del complesso mondo della legge elettorale Rosatellum-bis: l’attuale norma vede un sistema misto, dove in particolare un terzo dei parlamentari viene eletto con sistema maggioritario (i collegi uninominali) e i restanti due terzi invece con sistema proporzionale (i collegi plurinominali). Ogni collegio plurinominale rappresenta un territorio che è la somma di collegi uninominali più piccoli: per quanto riguarda il voto sulla scheda per i candidati all’uninominale, non è consentito il voto disgiunto (per un candidato uninominale e un partito diverso nel listino proporzionale).

Ciò significa che ogni elettore potrà scegliere solo un “tandem” tra partito (con il suo listino di 4 nominativi “bloccati” e decisi dal partito) e candidato uninominale che quel partito e la sua eventuale coalizione sostengono. Per capire invece dove siano e quali i collegi elettorali uninominali e plurinominali, ecco l’utile mappa interattiva di YouTrend dove poter trovare il proprio collegio nel rispettivo Comune. A questo link è invece disponibile l’intero materiale, mappe comprese, dei collegi approvati dal Decreto del 2020.