Una bambina di 10 anni è stata violentata in un centro migranti a Collio, in provincia di Brescia, ed è rimasta incinta. A commettere lo stupro un richiedente asilo di 28 anni, arrivato dal Bangladesh: è stato arrestato e condotto nel carcere di Canton Mombello. Invece, la piccola, arrivata dall’Africa subsahariana, si trova ora in una località protetta con sua madre e, oltre a ricevere adeguato supporto psicologico, è stata sottoposta a un aborto terapeutico.
Questa terribile storia è venuta a galla proprio grazie alla mamma della bambina, apparsa molto triste: la donna ha deciso di confrontarsi con un’educatrice della cooperativa Pianeta Terra, che gestisce una ventina di migranti all’interno dell’hotel il Cacciatore, che ora non è più adibito a struttura alberghiera, ma è stato trasformato in un centro migranti. Stando a quanto ricostruito dal Corriere, la bambina è stata portata in ospedale a Brescia due settimane fa ed è emerso che aveva subito una violenza sessuale e che era incinta.
La vicenda è stata subito portata all’attenzione delle forze dell’ordine ed è scattato l’arresto del 28enne bengalese, che deve rispondere di violenza sessuale aggravata. Altri particolari li fornisce Il Giorno, secondo cui le violenze sarebbero state ripetute. Inoltre, pare che il 28enne si sia avvalso della facoltà di non rispondere.
SOTTO CHOC LA COMUNITÀ DI COLLIO
La sindaca di Collio Mirella Zanini, che non era a conoscenza della terribile di vicenda, vuole incontrare il prefetto per sollevare le perplessità riguardanti la presenza nel centro migranti di ospiti che non si sono mai integrati e le difficoltà di convivenza su cui ci sono state diverse segnalazioni. Lo ha confermato al Giornale di Brescia, che riporta la disponibilità da parte del nuovo prefetto all’incontro.
Invece, il titolare dell’hotel e della cooperativa sociale, che non era a conoscenza della violenza, smentisce che vi sia un problema di convivenza a Collio con i migranti.
Anche il parroco di Collio, don Battista Dassa, ha raccontato di non aver mai notato nulla di problematico e di non essere a conoscenza di problemi con i migranti, affermando che nel paesino la convivenza sarebbe pacifica e che non c’è un problema di accoglienza. Ma la comunità di Collio è ora sotto choc dopo aver appreso questa storia.
TENSIONE A COLLIO PER IL CENTRO MIGRANTI
Mirella Zanini ha spiegato di aver scoperto tutto nella mattinata di sabato, precisando che non è possibile procedere con controlli nel centro migranti, in quanto deve essere la prefettura a disporli. A tal proposito, ha confermato di aver cercato di allacciare i contatti con il prefetto, che potrebbe incontrare nella giornata di lunedì. A differenza di quanto emerso dalle parole del titolare della struttura e del parrocco, in realtà la popolazione nutriva timori per questi migranti “abbandonati” e che girano per il paesino, confermando che “non si sono mai integrati“.
Peraltro, nella zona scattò il caos quando arrivarono i primi migranti: un comitato di residenti organizzò delle proteste per protestare. “Speravamo non si arrivasse a questa situazione tragica“, ha dichiarato Mirko Vaccarezza, che all’epoca era portavoce degli abitanti di Collio e San Colombano contrari alla trasformazione dell’albergo in un centro migranti.