Colloqui Fiorentini: il primo incontro dell’edizione 2024, incentrata su Pascoli
Nella giornata di oggi, 29 febbraio, si sono aperti ufficialmente I Colloqui Fiorentini, l’ormai annuale appuntamento al Palazzo Wanny di Firenze nel quale si raccolgono, per un confronto attivo e costruttivo, oltre 2.300 studenti e docenti, provenienti da 116 istituti scolastici, di 86 città italiane, distribuite in 18 regioni. L’evento, promosso da Diesse Firenze, con la collaborazione con gli studenti dell’Istituto Tecnico per il Turismo “Marco Polo”, dell’I.P.S.S.E.O.A. Bernardo Buontalenti e del Liceo Scientifico e Linguistico Niccolò Rodolico fiorentini, proseguirà fino a sabato 2 marzo.
I Colloqui Fiorentini, in un’epoca in cui i giovani vengono spesso descritti, citando il Censis, come “impauriti e inerti come sonnambuli”, appiano una risposta concreta e un possibile antidoto all’emergenza educativa del nostro tempo. Il convegno, infatti, mira a riscoprire e valorizzare il ruolo cruciale della scuola e degli insegnanti nell’educare e guidare le nuove generazioni verso un futuro creativo e positivo. Il tema annuale dei Colloqui Fiorentini verte attorno a Giovanni Pascoli e parte dalla sua riflessione “C’è una voce nella mia vita“, come stimolo per adulti e ragazzi. Per gli studenti su chi effettivamente li esorta ad avviare un dialogo profondo con le proprie aspirazioni, ma anche per i docenti, su chi sia a sostenerli nel cammino difficile e meraviglioso dell’educazione e della trasmissione di conoscenza.
Gilberto Baroni: “I Colloqui Fiorentini come occasione per rilanciare il ruolo della scuola”
“La nostra iniziativa non è una proposta culturale, ma una provocazione che interpella a uno a uno tutti i partecipanti, a partire da un’esperienza umana che viene illuminata, irrobustita, incrementata“, spiega Gilberto Baroni, presidente di Diesse, parlando dei Colloqui Fiorentini. “Vogliamo“, prosegue, “assolutamente lavorare al fianco dei nostri ragazzi e dei nostri docenti affinché la scuola torni a essere protagonista di una formazione umana, culturale, che renda i nostri studenti protagonisti della loro vita. A noi interessa che i nostri ragazzi, i nostri studenti, ma anche i nostri docenti siano raggiunti personalmente in modo che possano riscoprire il senso del loro lavoro, il senso del loro studio, il senso del loro insegnamento al positivo“.
Il filosofo Giovanni Maddalena, presente al primo convegno dei Colloqui Fiorentini, vede nell’evento la possibilità di “recuperare qualche migliaio di studenti dopo il covid“, tramite una lunga riflessione culturale “a partire da un’apertura religiosa e dalle domande esistenziali ultime degli esseri umani“. Il suo intervento, incentrato su Pascoli, mira ad analizzare “da dove arrivano le idee, come mai ci vengono in mente le idee e che cosa c’entra questo, appunto, con le grandi domande ultime sulla bellezza e sulla verità“. Secondo il poeta Davide Rondoni, invece, “i Colloqui Fiorentini sono un’occasione bellissima per tanti ragazzi di ascoltare qualcosa, qualcuno che porta un’esperienza maturata nello studio, nella vita, a confronto con la poesia“.