La prevenzione orale è fondamentale per chiudere una porta di ingresso al Covid e quindi arginare la diffusione del coronavirus e di altre malattie. “La bocca è il serbatoio e la sede da cui originano e derivano i droplets, le goccioline che causano le infezioni, quindi ha un ruolo cruciale per Covid-19”, ha dichiarato Luca Levrini, direttore della Scuola di specializzazione in Ortodonzia e presidente vicario del Corso di laurea in Igiene dentale presso l’Università degli Studi dell’Insubria. Ne ha parlato all’AdnKronos spiegando che quindi è importante ridurre il numero dei virus in bocca e il loro potenziale “attraverso una regolare e quotidiana igiene orale, utilizzando un collutorio”. Non servono altri strumenti rispetto a quelli che usiamo già per le nostre procedure di igiene e prevenzione di carie e malattia paradontale. Levrini ha fatto riferimento ad “alcune evidenze scientifiche emerse da nuovi test in vitro” secondo cui “alcuni principi attivi contenuti in collutori a base di cetilpiridinio cloruro (Cpc) e oli essenziali sono efficaci nel depotenziare” il coronavirus, anche se temporaneamente.



Ad esempio, il collutorio distrugge la membrana che riveste il virus che causa il Covid, che quindi viene indebolito in un arco di tempo fino a 6 ore. Questa azione è massima all’inizio, ma poi decresce. Quindi, il collutorio “potrebbe avere un ruolo importante come misura preventiva per ridurre la trasmissione virale di Covid-19, in aggiunta, e non in modo sostitutivo, ai vaccini, al lavare le mani, mantenere la distanza interpersonale ed utilizzare le mascherine di protezione oro nasali”.



COLLUTORIO CON CPC CONTRO COVID: COME USARLO

I test preliminari a cui si fa riferimenti sono stati condotti per conto del Centro di ricerca Unilever presso un laboratorio indipendente accreditato su scala internazionale, riscuotendo l’interesse dell’Associazione nazionale dentisti italiani (Andi). Per quanto riguarda l’uso del collutorio, deve diventare una pratica quotidiana da ripetere 3 volte al giorno. “Sciacquando la bocca per almeno 60 secondi e, se possibile, anche facendo dei gargarismi per andare in profondità rispetto alla semplice zona del cavo orale”, ha suggerito Luca Levrini tramite i microfoni dell’AdnKronos.



Ora c’è dunque una nuova visione preventiva, che si ipotizza anche nell’ambito di influenze e altre malattie future. Quindi, il valore dell’igiene orale domiciliare può avere per l’esperto “un valore preventivo e di politica sanitaria importante sia rispetto all’insorgenza di carie e malattia paradentale sia per nuove patologie virali in futuro”.