Studentesse minorenni in stage in un centro estetico di Cologne (Brescia) costrette a fare massaggi erotici a un cliente. Questa la pesantissima accusa che, secondo quanto riporta Il Giorno, avrebbe visto finire sul banco degli imputati la titolare della struttura e un uomo che vi si sarebbe recato per sottoporsi a un “trattamento” sfociato in pretese sessuali ai danni delle ragazze, aspiranti estetiste di età compresa tra i 16 e i 17 anni.



Le giovani sarebbero state chiamate a seguire un percorso di pratica nell’ambito di un programma scolastico dedicato alla formazione alla professione, ma l’esperienza si sarebbe rivelata un incubo. Secondo quanto denunciato dalle giovani, riferisce lo stesso quotidiano, un cliente abituale del centro estetico le avrebbe obbligate ad assecondare le sue richieste esplicite e tutto si sarebbe verificato con la complicità della titolare, una donna nel ruolo di tutor durante lo stage. I racconti delle ragazze avrebbero trovato riscontro negli accertamenti disposti dalla Procura e poche ore fa, all’esito del processo, i giudici della seconda sezione penale avrebbero stabilito la chiusura del centro estetico. Titolare e cliente della struttura, una 52enne e un 59enne, avrebbero patteggiato una pena di un anno e 8 mesi di reclusione. 



Stagiste minorenni costrette a massaggi erotici a cliente in centro estetico: titolare e cliente finiti a processo

La titolare e un cliente del centro estetico di Cologne, in cui le cinque stagiste minorenni sarebbero state costrette a soddisfare le richieste sessuali dell’uomo, sarebbero finiti a processo, poi condannati, con le accuse di favoreggiamento e sfruttamento di prostituzione minorile. La contestazione, ricostruisce Il Giorno, avrebbe innescato la reazione delle parti offese che, attraverso i rispettivi avvocati, avrebbero chiesto una riqualificazione del capo di imputazione in atti sessuali con minori. “La differenza è sostanziale – ha dichiarato uno dei legali, Domenico Servillo, a margine del dibattimento –. La prostituzione minorile presuppone il consenso e la qualifica di prostitute, ma qui siamo in presenza di studentesse che durante uno stage hanno riportato un’esperienza traumatica, e non hanno dato alcun consenso“.



Le famiglie delle vittime avevano sporto una denuncia per violenza sessuale, ma la Procura avrebbe chiesto l’archiviazione. Una istanza, quest’ultima, alla quale sarebbe seguita la loro opposizione. I fatti oggetto dell’inchiesta poi sfociata nel processo a carico di titolare e cliente della struttura si sarebbero verificati nel 2021, tra i mesi di gennaio e aprile. Stando all’accusa mossa a carico della titolare, la donna sarebbe stata complice del cliente abituale e sarebbe stata a conoscenza delle pretese sessuali avanzate ai danni delle minorenni: durante il tirocinio, le giovani avrebbero subito richieste esplicite e abusi con il “benestare” della tutor che, in cambio, avrebbe percepito dal cliente un compenso di 50 euro. L’uomo avrebbe chiuso l’iter giudiziario con un patteggiamento in udienza preliminare davanti al gup.