Il premier della Colombia eletto nel 2022, e che non è riuscito a guadagnare una maggioranza parlamentare, Gustavo Petro è tornato a tendere la mano al boss dei paramilitari colombiani AUC Salvatore Mancuso, chiedendo un incontro con lui per discutere sul piano di ‘Pace totale’. “Vorrei chiedergli”, ha dichiarato, “di venire nel mio ufficio, per raccontare la sua storia e chiudere in modo simbolico la ‘stagione della caccia’” contro i contadini, appellandosi alle loro “medesime origini italiane“.



Già lo scorso luglio Petro aveva nominato Mancuso ‘gestore della pacificazione’, ma trovandosi in un carcere americano dopo aver ammesso decine di illeciti che ha commesso, i giudici gli hanno negato la scarcerazione ed è probabile che lo stesso accadrà anche per l’incontro proposto dal premier. Differentemente, però, Mancuso in un’intervista che ha rilasciato dal carcere per l’emittente RTVC, si è detto pronto a “collaborare con il presidente Petro nel suo progetto di Pace Totale e a mostrare il suo volto alle vittime”. Contestualmente, inoltre, cala in Colombia il favore della popolazione nei confronti di Petro, che difficilmente sarà rieletto nel 2026, e proprio in quest’ottica (forse) va letta la riappacificazione con il boss paramilitare.



Petro: “Mancuso sveli la verità alla Colombia e scriva con me la Costituzione”

Riferendosi a Mancuso, il premier della Colombia ne ha parlato come di “un altro discendente di poveri italiani immigrati a Córdoba, influenzato dalle idee del fascismo genocida [che] reagì contro la violenza insurrezionale. Negli anni 70″, ha raccontato, “ascoltavo dai miei zii i racconti della lotta contadina” decidendo di diventare “un rivoluzionario del M19” con il sogno di “attuare a Còrdoba la riforma agraria“.

E proprio quello è l’obiettivo che Petro conta di realizzare con l’aiuto di Mancuso: la riforma agraria. “Incontrerò Mancuso, colui che avrebbe potuto uccidermi”, ha spiegato il premier, “e gli chiederà la verità e il suo aiuto affinché migliaia di contadini senza terra possano avere la terra che mi sto battendo per dargli. Vent’anni fa Mancuso mi avrebbe ucciso. Oggi dal governo gli tendo la mano perché la verità possa riconciliarci”. Petro invita anche Mancuso a svelare ai cittadini della Colombia i suoi “complici politici”, guadagnandosi la loro fiducia per aprire una “Costituente” per riscrivere, assieme, la Costituzione colombiana.