Il prossimo rappresentante speciale della Nato per i rapporti con i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo non andrà ad Antonio Tajani, che a lungo aveva auspicato di assumere il ruolo. Per l’incarico è stato scelto lo spagnolo Javier Colomina: una decisione che ha fatto storcere il naso dell’Italia e al governo Meloni, che ha inviato una lettera a Jens Stoltenberg, segretario generale dell’Alleanza, per protestare su quanto accaduto. La nomina di Colomina, come spiega Il Fatto Quotidiano, è in attesa di formalizzazione: al momento il suo mandato è da considerarsi ad interim, poiché il segretariato di Stoltenberg si appresta a terminare.



Dal prossimo ottobre al suo posto arriverà Mark Rutte, dunque tutto potrebbe essere rimesso in discussione. L’ex premier olandese, una volta diventato nuovo segretario generale della Nato, potrebbe decidere di rinnovare la squadra, compreso anche il ruolo di rappresentante speciale per i rapporti con i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo, oppure rinnovarla. In questo secondo caso, lo spagnolo sarebbe dismesso dal ruolo che gli è stato assegnato da Stoltenberg e che Tajani spera venisse assegnato a lui.



Perché l’Italia sperava di ottenere il ruolo

Dopo la nomina di Colomina come prossimo rappresentante speciale della Nato per i rapporti con i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo, non l’avrebbe presa bene Antonio Tajani, che sperava di ottenere il ruolo così come tutta l’Italia. Per questo il governo Meloni ha deciso di inviare una lettera al segretario generale della Nato mentre all’Ansa, fonti interne all’esecutivo hanno espresso “forti perplessità” in merito alla nomina di un inviato “personale” a due mesi dalla scadenza del mandato di Stoltenberg.

L’Italia vuole ottenere quella poltrona anche perché è il primo Paese alle porte del Mediterraneo e ha contatti costanti con i governi del Nord Africa per la gestione dei flussi migratori, dunque la Meloni e i suoi stretti collaboratori sono convinti che quel ruolo sia dovuto al nostro Paese. Il nome fatto in merito a tale mandato è stato a lungo quello di Tajani ma non soltanto: ora l’Italia spera di convincere Rutte a sostituire Colomina quando prenderà l’incarico come nuovo segretario generale della Nato.