Una delle ultime proposte avanzate dalla Commissione europea vorrebbe l’istallazione obbligatoria delle colonnine per ricaricare le auto elettriche all’interno di ogni garage privato. Concretamente con questa proposta si punterebbe a rendere più facile ed in qualche modo economico fare “il pieno” propria auto green, senza dover necessariamente attendere che questa si ricarichi in una stazione di servizio e senza appesantire la richiesta alle colonnine elettriche pubbliche, che altrimenti diventerebbero pressoché ingestibili, con infinite code. Eppure, contemporaneamente secondo un articolo di accusa del quotidiano La Verità, la proposta ignorerebbe anche alcuni principi e limiti oltre i quali non si può andare facilmente, specialmente in un paese come l’Italia.



La Verità: “Colonnine elettriche nei garage? Impossibile”

Insomma, la proposta di obbligare i cittadini europei a dotarsi di colonnine elettriche private all’interno dei propri garage, secondo il quotidiano italiano sarebbe del tutto inattuabile. Innanzitutto, perché bisogna tenere conto della morfologia abitativa degli Stati, che nel caso italiano parla di circa 45milioni di persone che vivono in un condominio. Nei condomini, non sempre ci sono i box privati, a favore di cortili adibiti a parcheggi, che dovrebbero dotarsi di una quantità non indifferente di stazioni di ricarica.



Ancora peggio per coloro che dovrebbero istallare le colonnine di ricarica in un garage situato lontano dalla propria abitazione, magari in un altro condominio, con la conseguente necessaria implementazione anche di un contatore di corrente, in un punto in cui occorre che sia un soggetto terzo a validare e permettere il lavoro. Tralasciando, invece, l’ingombro che le stazioni e i cavi necessari costituirebbero, così come i notevoli lavori di muratura necessari per l’installazione, non si potrebbe fare a meno di tenere conto dei costi esorbitanti che andrebbero affrontati. Infine, secondo La Verità l’ultimo (enorme) scoglio dietro alle colonnine elettriche nei garage privati riguarda l’enorme domanda di energia che penderebbe sulla rete pubblica. I box censiti in Italia, infatti, sono 67.210, e se tutti implementassero le stazioni di ricarica base, da 2,5 chilowatt ora, significherebbe una richiesta complessiva di 168 megawatt, che anche se non fossero contemporanei, sarebbero notevoli, quasi al pari di una piccola cittadina (una famiglia di quattro persone, in media, consuma tra gli 8 e i 10 kWh giornalieri).

Leggi anche

ELETTRICITÀ AI MASSIMI DA 2 ANNI/ Il problema che l'Italia non può risolvere con le rinnovabili