Il Governo Draghi nell’ultimo Decreto Covid ha modificato il sistema di attribuzione dei colori alle Regioni, classificazione che dovrebbe rimanere anche nel prossimo Dpcm per come è stato anticipato oggi in Parlamento dalle comunicazioni del Ministro della Salute Roberto Speranza. Decidere se una Regione – o un singolo territorio – vada “colorato” di bianco, giallo, arancione, arancione scuro o rosso interviene un rinnovato algoritmo che “media” combinando il rischio, l’incidenza dei casi e l’ormai famoso indice di contagio Rt.

In un lungo e dettagliato articolo – postato a fondo pagina – YouTrend ha sezionato il nuovo metodo di classificazione dei colori, specificando i diversi complessi passaggi che compongono il sistema Ministero-Iss aggiornato. L’analisi del rischio è basata dallo scorso aprile sulla probabilità della diffusione del coronavirus nel territorio e sull’impatto che avrà su ospedali e soggetti a rischio: si combina la probabilità e l’impatto tramite una matrice che va poi a formare il dato sul livello di rischio complessivo, «Per essere a rischio “molto alto” bisogna avere una probabilità e un impatto “alto”, mentre per essere a rischio “alto” si deve avere una probabilità “alta” e un impatto “moderato” o viceversa. In tutte le altre situazioni si è a rischio “moderato”, “basso” o “molto basso”», spiega l’analisi di YouTrend.

I 21 INDICATORI ISS (16 OBBLIGATORI, 5 OPZIONALI)

L’Istituto Superiore di Sanità ha poi prodotto 21 indicatori di cui 16 obbligatori e 5 opzionali per stabilire la situazione epidemiologica di un territori e agire poi di conseguenza con la differenziazione dei colori.

Nel primo gruppo si comprendono gli indicatori che danno la capacità di monitoraggio:

• Casi sintomatici di cui si conosce la data di inizio dei sintomi (indicatore 1.1);
• Casi con ricovero in ospedale di cui è indicato il giorno di ricovero (1.2);
• Casi entrati in terapia intensiva di cui è indicata la data di trasferimento (1.3);
• Casi notificati per mese in cui è riportato il comune di domicilio o residenza (1.4).

Nel secondo gruppo si valuta la trasmissione e tenuta dei servizi sanitari:

• Casi negli ultimi 14 giorni (3.1);
• Indice Rt (3.2);
• Casi per data di diagnosi e di inizio dei sintomi (3.4);
• Numero di nuovi focolai (3.5);
• Numero di casi non associati a catene di trasmissione note (3.6);
• Tasso di occupazione delle terapie intensive (3.8);
• Tasso di occupazione delle aree mediche rilevanti (3.9).

Nel terzo e ultimo gruppo si valutano invece le capacità diagnostiche e di indagine dei contatti Covid:

• Tasso di positività sui tamponi (2.1);
• Tempo trascorso tra la data di inizio dei sintomi e la data di diagnosi (2.2);
• Numero di persone destinate al contact tracing (2.4);
• Numero di persone destinate  al prelievo dei tamponi (2.5);
• Numero di casi confermati di infezione nella regione per cui sia stata effettuata una regolare indagine epidemiologica (2.6).

IL SISTEMA DEI COLORI: IL GRAFICO YOUTREND

Restano poi da stabilire gli scenari dipendenti dall’indice Rt, che restano 4 come nel precedente sistema:

• Scenario 1, situazione di trasmissione localizzata: Rt inferiore a 1;
• Scenario 2, situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa ma gestibile dal sistema sanitario: Rt tra 1 e 1,25;
• Scenario 3, situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario: Rt tra 1,25 e 1,5;
• Scenario 4, situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario: Rt superiore a 1,5.

Infine, da gennaio 2021 è stato introdotto il nuovo elemento dell’incidenza dei casi di contagio: «La soglia è 50 casi settimanali ogni 100.000 abitanti ed è stata scelta perché quando viene superata i servizi sanitari iniziano a mostrare i primi segni di criticità», spiega YouTrend. A questo punto il dato più complicato riguarda il calcolo che il sistema dei colori produce incrociando gli algoritmi di rischio, incidenza casi e Rt: sono in tutto 24 le combinazioni possibili che portano a determinare i 4 colori, seguendo il dettagliato schema Iss.

Incidenza minore ai 50 casi ogni 100.000 abitanti:
• Rischio basso

– Scenario 1: bianca
– Scenario 2 o 3 o 4: gialla

• Rischio moderato: gialla (indipendentemente dallo scenario)
• Rischio alto: gialla (indipendentemente dallo scenario)
Per l’incidenza maggiore a 50 casi su 100mila abitanti:

• Rischio basso: gialla (indipendentemente dallo scenario)
• Rischio moderato
– Scenario 1: gialla
– Scenario 2: arancione
– Scenario 3 o 4: rossa

• Rischio alto
– Scenario 1 o 2: arancione
– Scenario 3 o 4: rossa