Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato due ordinanze sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di regia di ieri, venerdì 16 aprile, con cui definisce nuovi colori per le regioni. Questi provvedimenti entreranno in vigore a partire da lunedì 19 aprile. Con la prima ordinanza il ministro Speranza stabilisce il passaggio della Regione Campania in zona arancione, che quindi può lasciare la fascia rossa. Con la seconda ordinanza, invece, viene rinnovata fino al 30 aprile la permanenza in zona rossa della Regione Puglia e della Valle d’Aosta (fatta salva nuova classificazione). Tali provvedimenti non precludono eventuali misure più restrittive già adottate sui territori. Inoltre, si precisa che per effetto del Decreto Legge del 1 aprile 2021, alle Regioni in zona gialla si applicano fino al 30 aprile le stesse misure della zona arancione. Dunque, la ripartizione delle Regioni e Province Autonome, rispetto alle misure di contenimento, a partire dal 19 aprile 2021 è nel complesso la seguente: Puglia, Sardegna, Valle d’Aosta in zona rossa, tutte le altre in zona arancione. (agg. di Silvana Palazzo)
Ordinanza ministeriale 16 aprile 2021 – Regione Campania
Ordinanza ministeriale 16 aprile 2021 – Regioni Puglia e Valle d’Aosta
CAMPANIA IN ZONA ARANCIONE, PUGLIA ROSSA
La Cabina di regia oggi ha dato un indicazione chiara, per la quale il ministro della Salute Roberto Speranza in serata firmerà le ordinanze che entreranno in vigore da lunedì. La Campania passa in zona arancione, la Puglia resta in zona rossa, insieme a Sardegna e Valle d’Aosta. La permanenza in zona rossa della Puglia sta creando polemiche nella regione, anche perché l’assessore alla Sanità Lopalco aveva previsto il passaggio in zona arancione. Invece è stato ulteriormente rimandato, quindi la regione guidata da Michele Emiliano deve vivere la sesta settimana di fila con le massime restrizioni previste. Anche se l’indice Rt è sceso a 0.89, si è confermato un trend negativo: l’incidenza settimanale dei contagi è di 260 ogni 100mila abitanti, quindi di dieci punti sopra il limite fissato dal Governo, oltre cui scatta in maniera automatica la zona rossa. C’è poi la questione della pressione sul sistema sanitario. Questi sono, infatti, i dati che destano maggiore preoccupazione. Dunque, per sperare in un allentamento delle restrizioni bisogna aspettare ancora una settimana, sperando che la situazione dal punto di vista epidemiologico migliori. (agg. di Silvana Palazzo)
LE INDISCREZIONI DALLA CABINA DI REGIA
Nella cabina di regia ancora in corso a Palazzo Chigi, i dati del monitoraggio Iss presentato hanno evidenziato la situazione seguente per quanto riguarda i colori delle Regioni da inserire nelle nuove ordinanze del Ministro Speranza entro sera: l’unico cambio sarà per la Campania che tornerà arancione, mentre per Puglia, Valle d’Aosta e Sardegna resterà la zona rossa ancora per una settimana. Osservando nello specifico i dati specifici del monitoraggio presentati da Iss e Cts ai ministri capidelegazione del Governo e al Premier Draghi – rivela il Quotidiano Sanità – già ad oggi diverse Regioni hanno “numeri da gialla” qualora dovessero essere re-inserite le zone “a basso rischio” nel prossimo Decreto maggio: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, FVG, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Pa Bolzano, Pa Trento, Toscana, Umbria e Veneto «si confermano con dati da zona gialla», ma rimarranno ancora arancioni per effetto dell’attuale Decreto Covid (in scadenza il prossimo 30 aprile).
VERSO LE NUOVE ORDINANZE DELLA CAMPANIA
Da lunedì prossimo una nuova “mappa” dell’Italia si appresta ad essere “colorata” dalle nuove ordinanze del Ministro della Salute Roberto Speranza attese entro sera: dopo il consueto monitoraggio redatto dall’Iss, la cabina di regia anti-Covid si riunirà per fissare la “base epidemiologica” utile poi al Ministro per siglare le ordinanze sui “cambi colore” delle Regioni a partire da lunedì 19 aprile 2021. Parallelamente, è convocata questa mattina alle ore 11 un’altra cabina di regia – con presente il Premier Draghi – per mettere in atto il piano delle riaperture del Paese, verosimilmente a partire dal prossimo 1 maggio (il giorno dopo la scadenza dell’attuale Decreto Covid). Ieri le Regioni hanno presentato al Governo la bozza delle linee guida per fissare riaperture di ristoranti, bar, palestre, piscine, cinema, teatri, musei e di tutte quelle attività ferme a più ripresa da un anno. Spetta alla mediazione del Premier Mario Draghi provare una “road map” utile a ridisegnare il Paese anche sul profilo dei “colori”: con lunedì 3 maggio potrebbero tornare infatti le zone gialle (e pure le bianche), con le conseguenti differenziazioni di regole e misure da adottare nelle singole Regioni “colorate” in maniera diversa a seconda della situazione epidemiologica.
CABINA DI REGIA COLORI REGIONI: CHI CAMBIA DA LUNEDÌ
Dopo il weekend della Festa dei lavoratori, per lunedì 3 maggio la cabina di regia anti-Covid potrebbe formulare anche le zone gialle e bianche nel nostro Paese: nel frattempo però, oggi si dovranno decidere i “cambi colore” da adottare dal prossimo lunedì 19 aprile. Non dovrebbe cambiare molto in un Paese al momento ancora in maggioranza arancione: delle uniche 4 Regioni ancora in zona rossa, solo la Campania e forse la Puglia ambiscono il ritorno in zona arancione. Per Valle d’Aosta e Sardegna l’ordinanza di Speranza questa sera dovrebbe – secondo le anticipazioni – confermare il “lockdown locale” per almeno altri 7 giorni: rischiano invece il percorso “inverso” Piemonte e sopratutto Basilicata, quest’ultima con diverse zone rosse locali approntate dal Governatore Vito Bardi già nell’ultima settimana. Nella fascia di rischio più bassa al momento – con dati che potrebbero già conferire la zona gialla, se fosse ammessa dal Ministero della Salute – si trovano Lazio, Abruzzo, Molise e le Province autonome di Trento e Bolzano. In miglioramento anche Lombardia, Calabria, Emilia Romagna, Umbria e Veneto: insomma, l’Italia si appresta a riaprire il più possibile, con le Regioni che spingono per invertire la rotta eliminando lockdown (zone rosse) e coprifuoco presenti in maniera continuativa ormai dallo scorso ottobre.