La celebre canzone di Vasco Rossi sarà pure intitolata “Colpa d’Alfredo“. Ma è colpa, anzi, merito, di Andrea Giacobazzi, se milioni di fan hanno potuto ascoltare una delle hit più amate del rocker di Zocca. Il diretto interessato, da sempre facente parte della combriccola di Vasco Rossi, intervistato da “Leggo” ha spiegato che dietro al cambio di nome da Andrea ad Alfredo ci siano esclusivamente ragioni artistiche: “Vasco ha sempre detto che suonava meglio Alfredo, per tutti a Zocca io sono diventato Alfredo“. E dire che nella canzone, Vasco promette ad Alfredo: “Io prima o poi lo uccido!…lo uccido!“. A questo, però, Giacobazzi non crede: “La nostra è una di quelle amicizie reali che hanno resistito nel tempo credo in primis per un motivo. Non ho mai voluto lavorare con lui. Se si mischiano amicizia e lavoro spesso una delle due cose salta. E io non volevo di certo far saltare un’amicizia vera, fatta di valori e non di valore… Per me Vasco rimarrà sempre il ragazzetto a cui prestavo dieci mila lire per fare benzina, non la star ma l’uomo. Una persona eccezionale“.



“Colpa d’Alfredo”, il retroscena sulla canzone dell’amico

Ma allora, com’è nata “Colpa d’Alfredo”? Il racconto di Giacobazzi ci fa calare nell’atmosfera dell’Emilia di Vasco: “Erano anni intensi, non so dire se belli o brutti. L’inizio musicale non fu facile, non veniva capita certa musica, c’era un perbenismo di fondo che rendeva tutto più difficile. A questo ci aggiunga che sicuramente eravamo tutti un po’ storti…(ride, ndr). Comunque era estate e Vasco già da mesi faceva il disc jockey allo Snoopy. Con il caldo il locale si trasferiva in un’altra location all’aperto. Un drink dopo l’altro si passavano le serate lì a cazzeggiare, a rimorchiare ragazze e a pensare a quello che fare quando uscivamo dalla sala da ballo. Vasco era perso per una ragazza di vicino Modena, la Daniela. Ci provava ogni sera e ogni sera lei inventava scuse. Un giorno accettò di uscire con lui e da lì iniziò tutto“.



Tutto cosa? Giacobazzi racconta: “Vasco venne da noi, stava a duemila per l’emozione. Io iniziai a parlargli dicendo che, visto che doveva arrivare a Misano dove la sera avrebbe dovuto suonare, era meglio che partiva in tempo utile per non rimanere imbottigliato nel traffico. Questi erano i discorsi seri e inopportuni che gli hanno fatto sciupare tutte le occasioni“. Il motivo? “La discoteca era frequentata da un certo Santino, un ragazzotto con origini meridionali. Aveva la carnagione così scura che dopo mezza giornata al mare sembrava un tunisino… si era comprato una Bmw e Daniela scelse di andare via con lui, lasciando Vasco a fare tutti i suoi progetti“. Ecco, colpa di Andrea, di Alfredo, ma forse anche un po’ di Santino…

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