ARRESTATO IL PRESIDENTE ALI BONGO: COSA SUCCEDE ORA
Continua a non esserci pace per l’Africa: dopo il golpe in Niger ecco che anche il Gabon piomba in una possibile spirale di violenza e instabilità, con la giunta militare che ha deposto e arrestato (ai domiciliari, per ora) il presidente del Gabon, Ali Bongo Ondimba, al potere da 14 anni e appena riconfermato nelle elezioni annullate dal colpo di Stato.
Dopo 53 anni ininterrotti al potere, la famiglia Bongo si ritrova ora spodestata dalla giunta che conferma il golpe e riceve i primi appelli internazionali di deporre subito le armi: su tutte, la Cina ha chiesto a tutte le parti in causa in Gabon di «garantire la sicurezza del presidente Ali Bongo». Il portavoce del ministero degli Affari esteri di Pechino, Wang Wenbin, in conferenza stampa ha dichiarato «La Cina segue da vicino gli ultimi sviluppi in Gabon, invitiamo tutte le parti in Gabon di agire secondo gli interessi fondamentali del Paese e della gente, di risolvere le differenze attraverso il dialogo e ripristinare l’ordine normale il prima possibile e di garantire la sicurezza personale del presidente Bongo, al fine di sostenere la pace e la stabilità nazionali». Nel frattempo la situazione in Italia viene monitorata attentamente dalla Farnesina che ha già contattato tutti i 150 italiani al momento residenti in Gabon: «il Ministero degli Esteri, con l’Unità di crisi e con l’ambasciata d’Italia a Libreville sta seguendo l’evolversi della situazione», ha spiegato il vicepremier Antonio Tajani in un video messaggio, «Oggi e domani si parlerà della situazione in Gabon e nel resto dell’Africa durante la riunione dei ministri degli Esteri dell’Unione Europea».
GOLPE ANCHE IN GABON: LA GIUNTA MILITARE AL POTERE
Dopo il Niger una nuova polveriera rischia di scoppiare in Africa: in Gabon è avvenuto nelle scorse ore un colpo di stato da parte di alcuni militari. Come si legge su RaiNews, attraverso un discorso televisivo dodici persone dell’esercito hanno annunciato di aver preso il controllo del potere, annullando così le elezioni nazionali che si erano tenute soltanto pochi giorni fa, precisamente sabato 26 agosto 2023, e che erano state vinte dal presidente Ali Bongo. Il gruppo, come riporta la BBC, ha altresì annunciato di aver sciolto “tutte le istituzioni della Repubblica”. Attraverso il canale televisivo Gabon 24 uno dei soldati ha spiegato: “Abbiamo deciso di difendere la pace ponendo fine all’attuale regime”, aggiungendo che l’azione è dovuta a “un governo irresponsabile e imprevedibile che provoca un continuo deterioramento della coesione sociale che rischia di portare il Paese nel caos”.
Un altro militare ha invece letto un comunicato a nome del ‘Comitato per la transizione e il ripristino delle istituzioni‘, in cui si legge: “Tutte le istituzioni della Repubblica sono sciolte: il governo, il Senato, l’Assemblea nazionale e la Corte costituzionale. Invitiamo la popolazione a rimanere calma e serena e riaffermiamo il nostro impegno a rispettare gli impegni del Gabon nei confronti della comunità internazionale”, annunciando poi la chiusura di tutte le frontiere del Paese fino a nuovo ordine, di conseguenza nessuno può uscire dal Gabon o entrare.
COLPO DI STATO IN GABON: I RISULTATI ELETTORALI DI SABATO SCORSO
Tra i soldati, riferisce RaiNews, vi sono anche membri della Guardia Repubblicana (GR), la guardia pretoriana della presidenza, oltre ad agenti di polizia e soldati dell’esercito regolare. Durante la dichiarazioni letta in diretta televisiva sarebbero stati uditi dei colpi di armi automatiche in diversi quartieri di Libreville.
La sensazione è che la situazione possa degenerare da un momento all’altro. Le elezioni dello scorso weekend erano stati vinti dal presidente del Centro elettorale gabonese (CGE), Michel Stéphane Bonda, ma il suo principale rivale, Alberto Ondo (che ha ottenuto solo il 30 per cento dei voti), aveva denunciando “brogli”.