Scatta un nuovo allarme migranti in Europa dopo il colpo di stato in Niger, il portavoce dell’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Unione Europea ha dichiarato che la situazione ora può provocare gravi conseguenze perchè “Pregiudica la stabilità e mette a rischio la gestione dei flussi“, la Commissione già provata da vari disaccordi sulla questione accoglienza e richieste di asilo ora è preoccupata per tutte le ripercussioni possibili, ma dall’altra parte ha negato qualsiasi tentativo di negoziare con il governo e con i suoi rappresentanti, che l’esecutivo non vuole riconoscere, in quanto, come affermato da Josep BorrellNon abbiamo intenzione di lavorare con le autorità golpiste“.



Per questo ora lo stato è di “sospesa cooperazione” su qualsiasi tematica, compresa quella che riguarda l’emergenza umanitaria dei flussi di migranti. Ora da Bruxelles si attendono le decisioni della comunità economica degli stati dell’Africa Orientale, l’Ecowas, che dovrà decidere una risposta congiunta al colpo di stato, in una riunione straordinaria indetta per giovedì prossimo.



Golpe Niger, emergenza migranti, Ue “Situazione fuori controllo”

La questione migranti torna a preoccupare la Commissione Europea, soprattutto dopo il colpo di stato in Niger, una situazione precaria che potrebbe spingere migliaia di persone a scappare e di conseguenza costringere a riaprire le frontiere di Algeria e Libia. Una mossa che mette a rischio tutti gli accordi e le trattative che negli anni sono state concluse proprio per garantire un blocco del flusso migratorio e diminuire il numero dei richiedenti asilo che ora invece rischiano di riversarsi in massa sulle coste italiane. La cooperazione con il governo del Niger infatti era stata giudicata strategica proprio per prevenire questi fenomeni.



L’interruzione dei rapporti potrebbe avere ulteriori risvolti negativi se il golpe dovesse proseguire. L’auspicio dell’Europa è comunque quello di poter contare su una risoluzione da parte dell’Ecowas per un ripristino della stabilità della zona, anche se, come confermato dal portavoce di Borrell in conferenza stampa ” Abbiamo a che fare con una situazione in evoluzione, che l’Ue non può controllare“.