Arrivano importanti aggiornamenti dal Niger, dove è in corso un colpo di Stato. Lunedì sono stati arrestati quattro ministri, un ex ministro e il leader del partito di Mohamed Bazoum, il presidente eletto rovesciato. La conferma è arrivata direttamente dal partito presidenziale: “Dopo il sequestro del presidente della Repubblica Mohamed Bazoum, i golpisti ci riprovano e moltiplicano gli arresti illegali”, la dichiarazione all’Afp.



Entrando nel dettaglio, sono finiti in manette il ministro del petrolio Mahamane Sani Mahamadou, il ministro delle miniere Ousseini Hadizatou e il presidente del Comitato esecutivo nazionale del Pnds, Fourmakoye Gado. Eventi che seguono gli arresti del ministro dell’Interno e del Decentramento, Hama Amadou Souley, del ministro dei Trasporti, Oumarou Malam Alma, e del deputato ed ex ministro della Difesa, Kalla Moutari. Il Niger si sta avviando verso “un regime dittatoriale e totalitario”, la denuncia del partito che richiede il “rilascio immediato” dei ministri arrestati e “sequestrati ingiustamente”.



Niger, le ultime sul colpo di Stato

C’è grande preoccupazione per gli italiani attualmente in Niger, ma il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha rassicurato tutti: “Gli italiani sono poco meno di 100, sono tutti in sicurezza, contattati costantemente dalla nostra ambasciata e sappiamo che in questo momento non corrono alcun pericolo”. Il titolare della Farnesina ha sottolineato che l’Italia vuole privilegiare soluzioni diplomatiche in Niger, e si augura “che non ci siano interventi militari perchè la situazione si possa risolvere con un accordo generale”. Roma è al lavoro per evitare spargimenti di sangue: “Dipende molto da come si muoveranno i Paesi dell’Africa occidentale, mercoledì ci sarà una riunione dei capi di Stato maggiore. Intanto c’è un ultimatum di sette giorni, ci auguriamo che non ci siano altri interventi militari perchè la situazione si possa risolvere con un accordo generale”, le sue parole al Tg2. Nelle ultime ore è intervenuto anche il presidente del Consiglio europeo Charles Michel per ribadire “l’assoluto sostegno dell’Ue alle istituzioni costituzionali e legittime del Niger” e “alle iniziative regionali volte al ripristino dell’ordine costituzionale”.

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