No, così non va bene. Non tanto per il risultato, ma per l’atteggiamento. La Juve vista di scena a Salisburgo è sembrata svogliata e, purtroppo, ha messo in mostra ancora alcuni limiti. Non era certo la bella immagine riflessa nelle precedenti gare. Cosa è successo? Si fa spazio l’impressione che ancora una volta (era successo anche l’anno scorso) questa squadra sottovaluti l’obiettivo Europa League. A nulla sono valse, quindi, le dichiarazioni di Del Neri alla vigilia del match: il mister di Aquileia aveva esortato la Juve a fare la Juve. Sul piano tecnico le maggiori note negative sono arrivate dal centrocampo con la coppia Marchisio-Sissoko che ha messo in campo tanta buona volontà, ma anche molta (troppa) confusione.

Il duo centrale, oltre a non dare troppe geometrie, non mantiene la posizione ed espone la difesa a molti rischi. Sulla fascia lo stesso si può dire di Pepe (a Krasic è bastato un minuto per mettere la palla in rete) e di Martinez (ancora in ritardo di condizione). A queste valutazioni si aggiunge il fatto che Amauri ha toccato dieci palloni e ha sbagliato nove appoggi. Non resta da aggiungere altro.

Per quanto riguarda la difesa si segnalano l’infortunio di Grygera (forse un mese di stop) e le ingenuità di Bonucci, che troppo spesso compie falli inutili a limite dell’aria, peccando inevitabilmente di inesperienza. La qualificazione non è compromessa, ma è evidentemente questa Juventus senza Aquilani e Krasic non è ancora in grado di essere competitiva come la compagine titolare. Serve pazienza e un cambio di mentalità in campo europeo: la tanto bistrattata Europa League garantisce visibilità e, se va bene, anche la possibilità di iniziare la stagione successiva con un trofeo prestigioso come la Supercoppa. L’Atletico Madrid docet.