JUVENTUS LAZIO – L’immagine dei giocatori bianconeri che ballano (8 alla samba di Felipe Melo) e festeggiano in campo sintetizza bene la forza di un gruppo. L’esultanza dello stesso Del Neri (al gol di Krasic è entrato sul terreno di gioco) non è casuale. I giocatori, che al triplice fischio si abbracciano, sembrano quasi volersi dire che sì questa Juventus è pronta a lottare fino alla fine per lo scudetto. Di certo l’eliminazione in Europa League agevola il compito dell’allenatore, che avrà a disposizione calciatori più riposati ma che al tempo stesso dovrà essere bravo a gestirli al meglio. Non è facile tenere in panchina gente come Del Piero, Sissoko e Pepe. In casa bianconera è importante chiudere bene il 2010 a Verona: lo scorso anno la Juve di Ferrara fu fermata. Contro la Lazio (un’ottima squadra) la Vecchia Signora ha giocato e ha sfiorato il gol in più circostanze, dimostrando ancora una volta (pur essendo il miglior attacco del campionato) di soffrire l’assenza di un uomo d’area di rigore: alcune respinte corte di Muslera e alcuni palloni che hanno attraversato l’area non sono stati capitalizzati nel migliore dei modi. La vittoria raggiunta nei minuti di recupero è comunque di vitale importanza, perché permette di restare sulla scia del Milan di Allegri.
Un successo anche dell’allenatore di Aquileia, che – sicuro delle proprie idee – non ha paura di esporsi, ricordando a tutti che nessuno ha il posto assicurato. Lo stesso, quindi, vale anche per Gigi Buffon (ieri sugli spalti dell’Olimpico), che ha voglia di rientrare, forse – dicono i maligni – perché vede la squadra in netta crescita e sente vicina la possibilità di giocarsi il titolo.
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Adesso toccherà alla società capire se è meglio sacrificare lui o un jolly come Sissoko (ha dalla sua anche l’età anagrafica) per esigenze di cassa e per mettere a segno già a gennaio un importante colpo di mercato (Lisandro Lopez o Gilardino).
Il Buffon del 2006 era un giocatore incedibile, quello degli ultimi anni alle prese con diversi acciacchi non è poi così insostituibile. Il Buffon del 2006 garantiva da solo 20 punti a campionato, quello di oggi è un enigma. Fatte queste considerazioni, Buffon è già a pieno titolo nella storia della Juventus così come tutti quei giocatori che hanno accettato di scendere in B con la casacca bianconera.