A Verona non è arrivato il successo sperato, ma il 2010 della Juventus si chiude comunque bene. La Vecchia Signora resta la rivale più accreditata del Milan, se non altro perché ha dimostrato di reggere il confronto, nonostante le tante assenze che hanno segnato questi primi mesi. Si vede la bravura di Delneri nel modellare a sua immagine e somiglianza l’undici bianconero. Evidentemente ci sono alcuni aspetti da regolare. Primo fra tutti, bisogna aspettare il pieno recupero di Grygera (Motta è ormai bocciato e potrebbe essere oggetto di uno scambio nella finestra di gennaio) e valutare l’inserimento di Traorè (fin qui impiegato a singhiozzo).
A centrocampo il tecnico di Aquileia ha solo l’imbarazzo della scelta con un devastante Krasic e un Pepe sempre più in crescita. In mezzo al campo non può rinunciare alle geometrie di Aquilani e alla solidità del ritrovato Melo, ma sarebbe un errore cedere Sissoko: la Juventus potenzialmente ha a disposizione un centrocampo che può aprire un ciclo di 6/7 anni. Il miglior attacco, inoltre, non può bastare: all’ottimo rendimento di Quagliarella va affiancata una prima punta, un uomo d’area di rigore.
A gennaio restano calde le piste che portano a Crespo e a Gilardino: il primo vorrebbe giocarsi ancora una volta lo scudetto, il secondo non è contento dell’annata viola. La Juventus in entrambi i casi mette sul banco del baratto due pedine: Motta (potrebbe fare comodo al Parma se Zaccardo fa le valigie destinazione Inter o, perché no, anche Juventus) e Lanzafame. Con la squadra del presidente Ghirardi potrebbe, quindi, essere creato un tavolo di trattative: Lanzafame e Motta più soldi in cambio di Crespo e Zaccardo.
Difficile che possa arrivare subito un bomber di livello internazionale. Lo stesso Dzeko sbarcherà a Torino solo dopo giugno, e se la Juve farà cassa con le cessioni di alcuni big. In stand by c’è anche la posizione di Gigi Buffon: resta più probabile che partirà a giugno, destinazione Manchester United, a meno che i rapporti già tesi con il tecnico non si deteriorino ulteriormente.