Tocca alla Coppa Italia, unico vero possibile trofeo stagionale della Juventus. Contro la Roma la Vecchia Signora si gioca le sue carte per accedere alla semifinale e sfidare così l’Inter. In casa Juve – considerata la posizione in classifica e l’eliminazione anticipata dall’Europa League – non ci sono alibi. Il passaggio del turno è quasi obbligato per una compagine che punta a vincere qualcosa. Superare la squadra capitolina vorrebbe anche dire riconquistare la fiducia persa lungo il cammino. Fiducia significa anche poter fare una seconda parte di stagione all’altezza delle aspettative. I risultati altalenanti di tutte le formazioni di vertice autorizzano la Juve a sognare ancora un posto in Champions: l’obiettivo è quello di essere lì davanti a fine febbraio per approfittare degli impegni e delle fatiche europee delle altre società (Inter, Milan, Roma e Napoli).Nel frattempo le ultime ore di mercato danno una Juventus in fibrillazione: se Pazzini accetta l’Inter, sfuma un obiettivo dichiarato di giugno. Fatta eccezione per Barzagli, non sono previsti altri arrivi (a meno di un prestito a titolo gratuito) ma sono più probabili delle cessioni (Legrottaglie, Motta e uno tra Storari o Manninger). La vera strategia di marketing della dirigenza consiste nel riscattare prima alcuni interpreti importanti come Aquilani o Quagliarella.

Sul fronte offensivo si può ragionare solo sull’ipotesi di un prestito gratuito, ma non certo su un acquisto a gennaio. Preoccupa, però, il fatto che la dirigenza non riesca a concretizzare i suoi interessamenti: è successo con Dzeko, sta succedendo con Pazzini, solo per fare due nomi. I fumi di calciopoli rendono ancora poco respirabile l’aria di Torino. Nonostante le dichiarazioni di Moratti, che sembra paragonare calciopoli a una sorta di giustizia divina, risulta facile constatare che la Juve è stata danneggiata in maniera sproporzionata.

 

E oggi se ne pagano le conseguenze: una compagine (quella bianconera) non riesce più a vincere perché ha dovuto rifondarsi, l’altra (quella interista) ha incominciato a vincere. Ha ragione ancora Nedved quando dice di andare a rivedere la formazione della Juventus per capire come mai fosse la più forte. Tornando all’attualità, Roma e Udinese sono, comunque, due sfide cruciali per capire dove può arrivare questa Juventus. L’ottimismo di Del Neri rasserena e rincuora i tifosi. In un’annata nella quale non ci sono team stratosferici, tutto può succedere.