JUVENTUS – Zero titoli. Anche quest’anno – salvo miracoli – la Juventus resta a guardare. Le grandi ambizioni di inizio stagione sono ormai un ricordo. Dopo l’Europa League, la Vecchia Signora saluta anche la Coppa Italia. Se in campo europeo era mancata la convinzione contro squadre non irresistibili, in Coppa Italia è mancata la qualità: la maggiore tecnica della Roma è stata premiata. La Juve è uscita meritatamente e senza mai impensierire seriamente la retroguardia giallorossa. Solo negli ultimi venti minuti è riuscita a mettere in campo l’agonismo necessario. Ha mostrato delle lacune evidenti nel reparto avanzato con il solo Del Piero in grado di impensierire la difesa: il capitano, però, gioca troppo lontano dalla porta.

Oltre al danno la beffa. L’eliminazione porta la firma di Claudio Ranieri, l’ultimo che – dati alla mano – ha saputo riportare ai vertici la Juve del dopo calciopoli. Adesso non bisogna parlare di esonero per Del Neri, ma certo desta qualche perplessità una società storica che affida al duo (direttore generale-allenatore) le sue sorti.

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Manca una progettualità che vada oltre il tecnico, anche perché se le cose non vanno per il verso giusto è difficile allontanare l’allenatore e sconfessare tutte le sue scelte. L’obiettivo adesso è quello di recuperare gli uomini (Krasic, Aquilani e Iaquinta) e tentare di ridurre il distacco dalle prime: i bianconeri sono ora attesi da 17 finali. Con il rischio di essere accusati di inguaribile ottimismo, la Juventus può puntare ancora alla zona Champions.