Che confusione. Negli ultimi mesi sono stati accostati alla maglia della Juventus i nomi di Dzeko, Pazzini, Gilardino, Crespo e Toni. Sono tutte prime punte per risolvere una lacuna evidente: la squadra segna molto (il miglior attacco del campionato), ma non ha un vero bomber in grado di risolvere le situazioni più intricate. Guardando al futuro Dzeko, Pazzini e Gilardino sono una garanzia, mentre nell’immediato sarebbe bastato uno tra Crespo e Toni. Non serve Caracciolo. L’airone del Brescia non può essere un giocatore titolare in una Juve che punta allo scudetto. Si rischia di ripetere l’errore commesso lo scorso anno con Paolucci, arrivato per una gara (la prima con il Chievo) e poi rimasto quasi sempre in tribuna. Ma che senso ha tutto questo? La Vecchia Signora non ha bisogno di Caracciolo. Tanto vale allora tenere Lanzafame o rilanciare Martinez nel ruolo di punta centrale. L’attaccante del Brescia è un buon giocatore per colmare un vuoto nella rosa, non per fare il titolare.

Non occorre avere fretta sul mercato, anche se a questo punto pare chiaro che sono state sbagliate alcune valutazioni ad inizio anno: la prima senza dubbio è che è stato un errore fare affidamento su Amauri e Iaquinta. Entrambi sono sempre alle prese con molti problemi fisici, che limitano il loro rendimento; sarebbe stato più opportuno fare cassa e investire i soldi per arrivare a un vero bomber. Adesso Marotta è chiaramente in difficoltà perché Amauri non ha mercato. Iaquinta ha delle richieste (dallo Zenit e dal Tottenham), ma senza un sostituto all’altezza (al momento non ci sono) non si muove da Torino.