Mancano due gare alla fine del 2011, un anno che si era aperto in maniera negativa e che si sta concludendo positivamente. Il derby piemontese contro il Novara e la sfida con l’Udinese diranno quali sono le reali intenzioni di una squadra che sta mettendo in campo un grande carattere. Nell’ambiente bianconero c’è chi, come Buffon e lo stesso Conte, predica tranquillità: lo scorso anno è bastato un mese fatale per far crollare ogni speranza. A onor del vero, oggi il reparto centrale (uno dei migliori d’Europa) dispone di grande qualità, quella qualità inseguita a lungo in passato. Certo nella fase difensiva sono presenti ancora delle lacune importanti, che potrebbero essere colmate nella finestra di gennaio (si avvicina l’arrivo in prestito di Bocchetti che vuole giocarsi un posto per gli Europei).
Anche in attacco si sente la mancanza di un vero fuoriclasse in grado di risolvere le partite da solo, ma su questo punto bisognerà aspettare giugno per vedere un top player a Torino. Per il momento l’organizzazione tattica di Conte e l’abnegazione dei calciatori sopperiscono alle carenze; per l’anno prossimo è necessario un rinforzo in attacco per competere alla pari con le altre big anche in Europa. Se ci concentriamo sul mercato di gennaio, è evidente che le prime inevitabili operazioni sono quelle in uscita: Amauri, Iaquinta, Manninger, De Ceglie (in prestito), Sorensen (in prestito), Krasic (in prestito) e Marrone (in prestito).
Su Amauri (conteso dal Marsiglia) ritornano prepotentemente il Genoa e il Parma: i liguri avevano bocciato l’idea in estate, ma si sono accorti di non avere un attacco all’altezza; gli emiliani hanno bisogno di una prima punta perché non sono contenti di Floccari e soprattutto di Pellè (contestato anche dai tifosi). Per Iaquinta restano calde le piste inglesi e russe, ma anche un suggestivo ritorno a Udine per portare un po’ di esperienza. L’Udinese ha intavolato una trattativa anche per De Ceglie, che la Juve ha offerto al Palermo come sostituto del partente Balzaretti. Se arriva Bocchetti, Sorensen va a Bologna, mentre Marrone (Conte non è convinto di lasciarlo partire) dovrebbe tornare a Siena.

Per Manninger si punta alla risoluzione del contratto per favorire l’estremo difensore austriaco. I capitoli più spinosi sono quelli che riguardano Krasic ed Elia: il serbo pare svogliato, l’olandese ancora un po’ acerbo. Il primo dovrebbe partire, il secondo (visto l’investimento oneroso) resterà a Vinovo. Luca Toni e Fabio Grosso sembrano, invece, voler rimanere a Torino, sperando di aggiungere un trofeo alla loro carriera. Conte, comunque, è stato chiaro: desidera un gruppo di 23 giocatori e non accetta musi lunghi. I patti sono chiari.