Sembra un’altra Juventus rispetto a quella della passata stagione. Vince partite che l’anno scorso avrebbe immancabilmente pareggiato o perso, amministra il vantaggio in gare che l’anno scorso avrebbe sistematicamente pareggiato. Per grinta e carattere è senza dubbio la Juventus di Antonio Conte e a lui vanno ascritti tutti i meriti. Ha avuto la capacità di prendere in mano lo spogliatoio, esponendosi anche a scelte difficili come quella di accantonare (per il momento) investimenti importanti (vedi Elia). La squadra cresce gara dopo gara. Contro la Roma, desiderosa di riscatto, sarà l’ennesima prova per una compagine che rischia di soffrire (perde in lucidità come contro il Cesena dopo il big match di Napoli) le due gare in sei giorni, anche perché Conte utilizza poco lo strumento del turnover. Ha, comunque, ancora ampi margini di crescita; l’obiettivo del tecnico salentino è quello di mettere, come si dice in gergo, più fieno possibile in cascina per terminare il 2011 in testa alla classifica.
Non sono ammessi grandi passi falsi, perché il Milan può vantare, forse, una rosa più completa. Giusto anche riconoscere che la preparazione atletica è stata curata nei minimi dettagli con pochi infortuni muscolari rispetto alla passata stagione: questa può essere una risposta anche a quanti ripetono da tempo che il problema era dato dai campi di Vinovo. Non è così.
Nel frattempo Marotta ha il difficile compito di stringere i tempi per lo sfoltimento della rosa, accontentando così anche Conte che non vuole musi lunghi nell’ambiente: a gennaio Amauri, Iaquinta, Sorensen e Marrone (in prestito) e Krasic (sempre in prestito) salutano il gruppo; in forse le posizioni di Toni e di De Ceglie (si valuta l’ipotesi del prestito a un altro club di serie A). Diventa sempre più probabile la politica delle cessioni a titolo temporaneo: per Sorensen si parla di Bologna, per Marrone di Siena e di Sampdoria. Anche Krasic si allontanerà da Torino, ma non a titolo definitivo: l’intenzione è quella di rivalutare il cartellino. Per mantenere dei buoni rapporti con il Parma il direttore generale bianconero è pronto a offrire uno tra Vincenzo Iaquinta e Amauri: il primo ha bisogno di giocare per mettersi alle spalle gli infortuni, il secondo, invece, vuole un club di primo livello che possa mantenergli un contratto importante (la soluzione più probabile è all’estero, in Turchia o in Francia).

Anche il Genoa si è interessato a entrambi, ma lo scoglio resta quello del contratto. Per la difesa si avvicina Salvatore Bocchetti, che ha chiesto al Rubin di essere ceduto per giocarsi le sue carte in vista dell’Europeo. L’arrivo di Bocchetti (prestito per sei mesi) giustifica la partenza di Sorensen. Con Bocchetti si ripeterebbe in parte la buona operazione che ha portato alla Vecchia Signora Barzagli. Sul fronte offensivo è tutto rimandato a giugno, anche se ci sono già alcuni nomi sul taccuino: fra questi si parla del ritorno di Giovinco, di Ramirez, di Rossi e di Jovetic (soldi più contropartita tecnica).