A Bardonecchia è iniziata la nuova avventura di Antonio Conte sulla panchina bianconera con 28 giocatori, tanti (troppi) se si pensa che alla rosa vanno aggiunti ancora due nomi: il top player in attacco e il centrocampista da affiancare ad Andrea Pirlo. Sono rimasti a casa – perché al centro di trattative di mercato – Grosso (ipotesi Bologna), Almiron (Catania o Bologna), Ekdal (comproprietà: Siena o Novara), Giandonato (prestito: serie cadetta), Pasquato (prestito: Cagliari o Novara), Tiago (Atletico Madrid o Villareal) e Sissoko (Psg o Marsiglia). Non sono sicuri (anzi sono quasi certi di andare via) nemmeno Iaquinta e Amauri: agli ordini di Conte ci sono sei attaccanti (Toni, Iaquinta, Del Piero, Amauri, Quagliarella e Matri), ne bastano cinque, ma con l’arrivo di Rossi diventano indispensabili i sacrifici di Iaquinta e di Amauri. Difficile che Marotta possa chiudere anche per Vucinic, in caso contrario dovrebbe salutare un altro attaccante (Quagliarella alla Roma?). In difesa anche Grygera (per non perderlo a zero euro) è sul piede di partenza, mentre a centrocampo Melo si trasferisce se arriva Vidal e Martinez deve convincere Conte. Lo stesso discorso per Marrone (piace in prestito al Siena e al Bologna) che ha la possibilità di meritarsi subito la riconferma. Sono in esubero anche i quattro portieri agli ordini del preparatore Claudio Filippi: Buffon, il giovane bulgaro Kirev, Manninger e Storari; la Juve sta cercando di piazzare Manninger, ma è tentata anche dall’idea di cedere Marco Storari per fare cassa.

 

Al momento l’ipotesi più probabile è quella che l’estremo difensore di Roma si fermi per sicurezza (per la salute di Buffon) e come garanzia (Kirev è da valutare) a Torino fino a gennaio: non avrebbe molto senso tenere due portieri di primo livello solo per campionato e Coppa Italia. Antonio Conte ha iniziato con i piglio giusto, ma deve essere messo nelle condizioni di poter lavorare con i suoi uomini non con giocatori che hanno la testa altrove.