Forse ha ragione Antonio Conte: «La Juve ha un’anima». Il pareggio interno con il Bologna è chiaramente un passo falso nella classifica, ma va letto alla luce di alcune considerazioni. I felsinei non sono mai stati pericolosi e i bianconeri hanno condotto la gara dal primo all’ultimo minuto trascinati dal solito Andrea Pirlo; è mancata solo un po’ di lucidità sotto porta e nelle gambe. Complice l’inferiorità numerica (troppo ingenuo Vucinic), la Vecchia Signora ha sprecato molte energie e ha finito senza ossigeno.
Un punto alla fine non è poi un dramma, specie se la Juve mantiene lo stesso la testa della classifica, certo avrebbe potuto allungare il passo. Prima della sfida allo Juventus Stadium Conte era stato profetico, predicando umiltà perché l’esito del match non era affatto scontato. Così è stato. Buffon e compagni devono ancora migliorare parecchio sia nella condizione fisica (hanno pagato il turno infrasettimanale) sia nella manovra di gioco.
Il tanto auspicato lavoro sulle fasce non sta dando i suoi frutti: se da una parte Pepe fa il suo compitino, dall’altra mancano gli spunti di Krasic (troppo impacciato) e di Giaccherini (ancora acerbo).
Resta da valutare sul campo il rendimento del talentuoso Elia. A questo si aggiungono i limiti della fascia sinistra difensiva con un De Ceglie sempre timoroso. L’altra nota dolente riguarda Arturo Vidal (spaesato): corre il rischio di diventare un jolly che non riesce a trovare la giusta collocazione nello scacchiere. Sarebbe un peccato non sfruttare le sue caratteristiche.
Adesso arriva la sfida di Catania contro una compagine arrabbiata e in cerca di punti. Sarà un banco di prova attendibile per verificare gli eventuali passi in avanti della formazione bianconera. Mister Conte deve puntare sul turnover, soprattutto sulle fasce, e lanciare Vidal dal primo minuto. Rispetto all’anno scorso si percepisce, comunque, una maggiore serenità nell’ambiente. Una serenità che può permettere di lavorare bene. 

L’inizio stentato di Milan e Inter, poi, rende indolori alcuni passaggi a vuoto: dall’alto della classifica tutto può diventare più facile. 
L’orchestra bianconera sta imparando lo spartito, vanno collaudati alcuni meccanismi, ma la musica non è poi così male. E con il tempo si può solo migliorare. Questa almeno è la speranza dei tifosi che credono a una stagione da protagonisti.