Due sole presenze in quattro mesi sono un dato imbarazzante per un giovanotto di 24 anni arrivato a Torino per cercare la giusta consacrazione nel palcoscenico del calcio che conta. In verità più che il rilancio Elijero Elia deve ritrovare se stesso dopo due anni a corrente alternata; non a caso l’Amburgo decise di cedere il talentuoso e promettente giocatore olandese a 10 milioni di euro, la stessa cifra che più o meno aveva speso due anni prima per acquistarlo dal Twente. Quando è arrivato a Torino è stato subito messo sotto una campana di vetro, perché i dirigenti bianconeri erano a conoscenza delle intemperanze caratteriali dell’ala tutta fantasia. Così Antonio Conte lo sta facendo crescere, anche a suon di domeniche trascorse in tribuna a vedere i compagni d’allenamento rincorrere il pallone. Nel frattempo gli addetti ai lavori raccontano di un Conte molto prodigo di consigli nei confronti dell’olandese, che già in passato fu in grado di smentire i critici: l’Ajax l’aveva prima scartato perché troppo esile, salvo poi cercarlo invano più tardi. Le capacità tecniche, le stesse che gli hanno permesso, di vincere nel 2009 il premio talento olandese dell’anno. Da giovane aveva anche una spiccata vocazione realizzativa che ha un po’ perso con il passare del tempo, ma che potrebbe riguadagnare a Torino. Certo allo stato attuale non gli si può chiedere di fare quello che fa abitualmente Pepe, gregario importante e soprattutto pedina di collegamento tra attacco e centrocampo. In quel di Vinovo lo stanno anche irrobustendo a suon di palestra e di fatica fisica: l’obiettivo è, però, quello di non rallentare la sua corsa, l’arma in più del ragazzo di 176 centimetri per 68 kg. Attraverso il suo procuratore Elia aveva provato a cercare una soluzione temporanea per giocare e tentare la corsa all’Europeo con la maglia dell’Olanda. Ha partecipato ai Mondiali sudafricani, ma non è sicuro di rientrare nel giro degli arancioni. La Juventus ha valutato l’ipotesi, anche se per il momento ha deciso di tenerlo in rosa per farlo crescere ulteriormente: Conte è convinto che il calciatore nella seconda parte della stagione potrà avere i suoi spazi e la società non vuole perdere un investimento di 10 milioni di euro.

Resta il fatto che la Juve ha due interpreti (Krasic ed Elia) che fin qui non ha utilizzato nella maniera più ottimale, anzi sono diventati rispettivamente la seconda e la terza scelta dopo Pepe. Sì, quel Pepe che a giugno era dato per sicuro partente. Il mercato è strano quanto le strategie societarie. Sulla carta Krasic ed Elia non si muovono, ma non è detta l’ultima parola. Per il serbo (nonostante le dichiarazioni di Conte) si sono fatti nuovamente avanti il Cska Mosca e il Chelsea, mentre Elia piace al Siviglia.