La scelta giusta. Far ritornare alla casa madre Sebastian Giovinco è la decisione migliore. La dirigenza bianconera si è convinta del valore del calciatore e con un esborso non troppo oneroso visto il talento riporta la Formica Atomica a Torino. Certo era stata un po’ avventata la scelta iniziale della comproprietà, ma evidentemente alla Juve non credevano troppo a questo numero 10 dal fisico troppo esile. Giovinco rappresenta, però, un investimento da proteggere. Ecco allora che dovranno essere bravi allenatore e compagni a tenere lontani i paragoni e i parallelismi con chi come Alessandro Del Piero ha fatto la storia. Il ragazzo che tanto ha fatto bene al Parma non si merita subito la dura legge del confronto. Sebastian ha i numeri e, forse, anche il carattere per ripetere quanto fatto dal suo predecessore. L’altro errore da non ripetere è quello di non imitare l’operazione Pato messa in campo dal Milan: i rossoneri hanno irrobustito molto in palestra l’attaccante, limitandone però il rendimento e, soprattutto, esponendolo a un anno di guai e infortuni muscolari. Giovinco va bene così. Può sì migliorare nel fisico, ma il miglioramento deve essere graduale. Con Giovinco, con Leali e con Verratti (solo dal 2013) la Juve sta allestendo la compagine del futuro, da questo punto di vista è intelligente anche la mossa di fermare a Pescara un altro anno Ciro Immobile: il capocannoniere della B avrà il tempo per ambientarsi nella massima serie e per dimostrare agli addetti ai lavori di essere pronto anche per una grande. A questi baby si aggiungono anche gli acquisti di Isla e di Asamoah, merce rara per qualità e quantità. Non resta che fare i complimenti a Beppe Marotta che dopo un anno di rodaggio è entrato in sintonia con lo spirito Juve, riportando la squadra ai livelli consueti. Ai tifosi bianconeri piace vedere e toccare con mano un progetto serio e competitivo dopo anni di buio totale; gran parte del merito va dato anche ad Antonio Conte che ha saputo condurre in porto la barca nonostante l’equipaggio fosse un po’ sfiduciato per le ultime stagioni. Aspettando l’innesto in difesa, l’ultimo vero tassello, la ciliegina sulla torta, è il top player, il calciatore in grado di far fare il salto di qualità anche in campo europeo: 

Van Persie, Torres, Suarez o Cavani, sono questi i nomi da Juve. Il primo vero obiettivo resta Van Persie, in vacanza per smaltire l’Europeo finito in anticipo, anche se i 35 milioni di euro richiesti dall’Arsenal sono un bottino troppo costoso; per Torres o per Suarez possono bastare 20 milioni, mentre per Cavani le cifre (40 milioni) sono proibitive anche perché il presidente De Laurentiis non vuole privarsi dell’uruguayano.