Con Isla e Asamoah la Juventus ringiovanisce il parco dei centrocampisti in attesa del baby Verratti (dalla stagione 2013-2014) e della promessa Luca Marrone. Se il centrocampo è pressoché completato (sfuma la pista Nainggolan, si cerca un uomo di esperienza che sappia leggere le partite più complesse), restano da verificare i movimenti in entrata in attacco e in difesa. Nel reparto offensivo il favorito è Van Persie, ma l’affare va concluso (per evitare complicazioni) prima della fine dell’Europeo, in difesa gli stop di Barzagli e di Chiellini sono sì due campanelli d’allarme per la nazionale ma anche per la Juve che non può rischiare di avere solo tre centrali in rosa (Barzagli, Chiellini e Bonucci): Astori (piace anche al Milan), Bocchetti e Rossettini sono i tre difensori sul taccuino di Marotta. Tornando ai nuovi centrocampisti, proviamo a tracciarne un breve profilo. Mauricio Isla unisce tecnica, velocità e aggressività con una qualità indispensabile nel calcio moderno: la capacità di adattarsi a ricoprire più ruoli (terzino destro, interno di centrocampo e ala). La svolta è stata dettata anche dagli infortuni che hanno colpito l’Udinese nella prima parte della stagione: Basta è tornato a fare il terzino destra e Isla si è adattato come interno, ma in alcune gare ha fatto pure il trequartista. Tra pochi giorni (il 12 giugno) compie 24 anni, ma ha già accumulato una discreta esperienza in campo internazionale con la maglia dell’Udinese e soprattutto con quella della sua nazionale (il Cile). Come sempre bisogna fare i complimenti alla famiglia Pozzo, brava a scovarlo, ancora diciannovenne, all’Universidad Catolica. Va anche detto che proprio nel 2007 era il capitano della selezione cilena ai Mondiali Under 20, ma molte squadre europee hanno preferito non scommettere su di lui. Solo cinque anni più tardi sulle sue tracce ci sono le migliori squadre d’Europa. A Udine hanno avuto la bravura di lanciare un altro ragazzo del 1988: Kwadwo Asamoah. Il centrocampista ghanese è eclettico (può giostrare sulla linea dei centrocampisti ma anche in un tridente offensivo) e ha il vizio del gol (in questa stagione ha messo a segno otto reti).
Ironia della sorte, il calciatore dell’Udinese era stato portato in Italia dal Torino, che l’aveva scovato in Svizzera e poi aveva pensato bene di girarlo a Udine. Asamoah è felice di continuare a giocare in Italia, il Paese nel quale è cresciuto a livello sportivo e umano. Aveva richieste anche dall’estero, ma ha preferito rimanere per mangiare la pasta, piatto che ha sostituito – tra i preferiti – il fufu. Sia Asamoh che Isla, oltre alle indubbie qualità tecniche, hanno una nota positiva sul loro curriculum: sono stati allenati da Guidolin, uno degli allenatori che predispone meglio (dal punto di vista tecnico) le sue squadre. Una garanzia in più per la Juve di Antonio Conte. Chi arriva e chi parte. Si allontanano da Torino Matri, Pepe (piace a Conte per lo spirito di sacrificio ma può essere messo in vendita per fare cassa), Pazienza, Iaquinta, Motta, Krasic ed Elia