Quella famigerata gara tra Novara e Siena del primo maggio 2011. Il deferimento di Antonio Conte e dei suoi collaboratori per omessa denuncia è, comunque si legga la notizia, un fatto grave. E non si può nemmeno sminuire con un “però non è stato deferito per illecito sportivo” come ha affermato l’avvocato Stefano De Renzis. A questo si aggiungono il medesimo deferimento per Pepe e quello ben più grave (illecito sportivo) per Bonucci. Cosa significa tutto questo? Che invece di parlare della preparazione e degli ultimi colpi di mercato (Pazzini e un top player) la Juventus entra nell’occhio del circo mediatico non certo per meriti sportivi. È vero che la società non c’entra nulla, ma è altrettanto vero che la sua immagine viene nuovamente colpita. Bisogna, però, aspettare il corso del processo. Chi conosce Antonio Conte sa che è quasi impossibile per il suo carattere e la voglia di vincere che abbia fatto qualcosa del genere. Forse è un po’ diverso il caso di Bonucci in un Bari dove sono troppi i calciatori coinvolti per non far pensare a un illecito sportivo. Lo stesso discorso si potrebbe dire per il Siena: possibile che Antonio non si sia accorto di nulla? Adesso la Juventus deve decidere cosa fare: aspettare (con il rischio di ritrovarsi senza tecnico e staff) o mandare in campo Marco Baroni, il tecnico della Primavera. Non ha ovviamente alcun senso stipendiare un altro allenatore e nemmeno pensare a una soluzione ponte prestigiosa (qualcuno ha ipotizzato addirittura un doppio incarico per il Ct della nazionale russa Fabio Capello) anche perché la squalifica potrà essere al massimo per sei mesi. Andrea Agnelli ha sempre dichiarato, come tutti i giocatori e i tifosi bianconeri, di avere piena fiducia in Antonio Conte, ma è chiaramente impensabile che la squadra possa essere diretta a distanza. Anche questa volta, comunque, prenderà le difese dell’operato del suo allenatore. Oltre a Conte c’è da risolvere il tema dei suoi collaboratori tecnici: non è facile in poco tempo costruire un team di lavoro collaudato. Tutto questo spiace, soprattutto per il lavoro fatto da Conte che ha avuto il merito di riportare la squadra a grandi livelli. La stima nei confronti del tecnico non viene meno per questa vicenda, perché senza fare gli ipocriti si sa che le ultime gare di campionato non hanno nulla da dire per alcune compagini che hanno già raggiunto i loro obiettivi.



È, comunque, una macchia significativa nel curriculum di un allenatore che ha, però, il diritto di potersi difendere. Poi il calcio e le vittorie cancellano e lavano tutto come successe, solo per fare un esempio, all’epoca del calcioscommesse con Paolo Rossi. Per i tifosi bianconeri non c’è pace. Questa pagina segnerà ulteriormente i rapporti già tesi con la Federazione e con il Palazzo.

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