Quanto fa paura questa Juventus? La Vecchia Signora è tornata a essere invisa agli occhi degli altri appassionati sportivi, e il perché è molto semplice: ha ricominciato a vincere. Non contano solo lo scudetto e la Supercoppa italiana, ma conta soprattutto l’impressione che la compagine bianconera – in virtù anche del buon mercato effettuato in questa estate – parta davanti a tutti nella corsa allo scudetto 2012-2013. Gli infortuni di Caceres (pronto al rientro dopo la sosta della nazionale) e di Lucio non possono far dimenticare i correttivi apportati da Marotta e Paratici alla miglior difesa del precedente campionato. Così è successo anche a centrocampo dove il trio delle meraviglie (Vidal, Pirlo e Marchisio) è stato puntellato dall’arrivo di Isla (sono quasi risolti i suoi problemi fisici) e di Asamoah. Il ghanese, in particolare, ha sorpreso lo staff tecnico, adattandosi molto bene al ruolo di laterale sinistro in quel 3-5-2 che ormai sembra essere il modulo privilegiato dalla coppia Carrera-Conte. Il 3-5-2 è la scelta ottimale in attesa del recupero di Pepe e dei possibili innesti di Giaccherini o Quagliarella per formare in corsa il 3-4-3. In attacco, comunque, la Juve resta alla finestra. Se nelle ultime ore si sono fatte insistenti le voci su Drogba, già stanco della breve esperienza cinese, la Juventus è orientata a concentrarsi sull’usato sicuro, cioè su quel Marco Borriello che lo scorso anno – pur tra mille difficoltà – è risultato decisivo. Difficile, infatti, che la Vecchia Signora possa accontentare le pretese economiche dell’ivoriano ex Chelsea (come era già successo con Van Persie). Tornando alle polemiche e alle parole in libertà di queste ultime settimane, bisogna registrare la nota stonata del presidente del Coni, Gianni Petrucci, che, smentendo anche la stessa Federazione, ha preso le difese di Zeman (il quale resta un ottimo allenatore) in merito alla vicenda Conte. E per fortuna che il saggio Prandelli aveva ricordato a tutti il regolamento tecnico in materia. Anche il battibecco a distanza che ha visto protagonista Mazzarri prima e dopo (infelice la battuta su Carrera) denota un certo clima di nervosismo che serpeggia nell’ambiente campano: Roma e Napoli, e soprattutto i loro mister, sanno che quest’anno non possono sbagliare.

Sono, forse, le due rivali della Juve più accreditate, anche se l’Inter nel silenzio generale e nell’anno della rifondazione ha apportato alcuni correttivi interessanti e ha la possibilità di lavorare in tranquillità, senza l’assillo di dover vincere subito. Più ostico, invece, diagnosticare lo stato di salute del Milan: l’uscita di scena dei senatori può mettere in difficoltà Allegri, che dovrà fare attenzione al duo Galliani-Berlusconi.