Il miglioramento è possibile solo se non si perde quello spirito operaio che è stato determinante la scorsa stagione. Per spirito operaio si intende la voglia e la caparbietà di lottare su ogni pallone. La Juventus ha grandi margini di miglioramento sul piano del gioco, anche se inevitabilmente l’impegno infrasettimanale sottrae alcune forze fisiche ma soprattutto nervose al gruppo. Rispetto all’anno scorso la squadra sta subendo troppi gol, colpa di una non perfetta condizione di alcuni suoi effettivi o di alcuni meccanismi da oliare? Di certo in difesa e a centrocampo la coppia Carrera-Conte ha quasi l’imbarazzo della scelta con alcuni interpreti come Asamoah che fin qui sono stati indispensabili. La nuova posizione di Conte da una parte priva la Juventus di un leone a bordo campo, ma dall’altra permette al suo condottiero di vedere dall’alto, meglio e in tempo reale, i movimenti dei suoi calciatori. L’unica nota stonata è nella fase offensiva: i gol arrivano, ma non il pressing sul portatore di palla. Da questo punto di vista le caratteristiche di Vucinic (corre meno per essere più lucido sotto porta) e di Giovinco non sono proprio ideali per la tipologia di gioco bianconera, che avrebbe bisogno di un attaccante di maggiore disturbo anche per aiutare la fase difensiva. L’attacco è il reparto dove, forse, c’è stato meno turnover. In pratica hanno quasi sempre giocato – per affinare l’intesa – Giovinco/Matri e Vucinic. In attesa di scoprire Bendtner, anche Quagliarella (ottima la sua gara in Champions) merita qualche occasione in più. A proposito di Champions non si può negare che la competizione rivesta un fascino particolare in tutti i tifosi ma anche negli stessi giocatori. Dovrà, però, essere bravo lo staff tecnico a gestire al meglio gli equilibri per non perdere di vista l’obiettivo primario (il campionato). Sì, è vero la Juventus in campo internazionale può giocarsela con tutte le compagini, ma non deve dimenticare che ci sono alcuni team che al momento sono superiori: Barcellona, Real, Bayern, City e, forse, Psg. Certo può ripetersi anche quanto è successo al Chelsea, che l’anno scorso meritava l’eliminazione contro il Napoli ma alla fine ha vinto la Champions. Diciamo che sulla carta alla Vecchia Signora manca ancora qualcosa per essere al top, manca un’ulteriore alternativa in attacco.
Non è detto, però, che non possa arrivare a gennaio; molto – come abbiamo già scritto – dipenderà dal cammino nell’Europa che conta. In pochi avrebbero scommesso due anni fa su un progresso così evidente della Juve. È doveroso attribuire i meriti alla dirigenza che ha saputo allestire una rosa all’altezza della storia e dei successi della società.
(Luciano Zanardini)