Il giudice sportivo non fa sconti. Almeno in casa Juventus. Due giornate ad Antonio Conte e a Leonardo Bonucci, una a Giorgio Chiellini e inibizione, fino al 18 febbraio, per Beppe Marotta. A questo si aggiungono i 50mila euro di multa inflitti alla società. I giocatori della Juve sono stati protagonisti di un brutto finale di gara che non ammette giustificazioni. Non si capisce, da questo punto di vista, perché Andrea Agnelli abbia voluto in qualche modo prendere le difese del suo allenatore. Quando uno sbaglia, deve essere punito. E se i giocatori hanno l’alibi della tensione, un allenatore dovrebbe dare il buon esempio. Conte può avere tutte le ragioni di questo mondo, ma può anche esternarle nel dopo gara senza aggredire verbalmente il direttore di gara. Ovviamente non si vuole scusare l’operato dell’arbitro Guida che ha messo a segno una serie di ripetuti errori (forse l’ultimo in pieno recupero è addirittura il meno vistoso…), ma si vuole sottolineare la mancanza di uno stile. A chi risponde che i lord non abitano il mondo del calcio, si può spiegare che però gli addetti ai lavori hanno il dovere di dare il buon esempio. A distanza di 24 ore l’assenza di scuse ufficiali da parte della società è ancora più grave. Grave anche il comportamento di Chiellini che è sceso anche lui in campo al termine del match. Curiose, comunque, le dichiarazioni rilasciate dal portiere De Sanctis che ha stigmatizzato la reazione della Juve, ma che forse si è dimenticato della reazione scomposta (mai rinnegata) dal Napoli nel dopo gara di Pechino. Tornando alla Juve, preoccupa – e non poco – il nervosismo della Vecchia Signora, che sembra pagare un po’ troppo il ruolo di favorita. La Juventus resta la prima della classe con tutti i numeri dalla sua parte, anche se soffre la concorrenza del Napoli. Il campionato è ancora lungo, ma forse nelle intenzioni bianconere il mese di gennaio doveva servire a incamerare un po’ di punti di vantaggio prima dell’inizio delle gare europee. Qualcosa non ha funzionato. Gli stessi infortuni (Pirlo e Chiellini su tutti ma anche nel reparto avanzato con un Vucinic a mezzo servizio) hanno frenato le ambizioni…

… di Buffon e compagni. L’attacco intanto piange ed è oggetto di molte critiche. Per risolvere il buco lasciato da Bendtner, Marotta e Paratici hanno portato in Italia Anelka, un buon giocatore, non più giovanissimo, che è praticamente fermo da un mese: può portare un po’ di esperienza anche se nelle ultime stagioni non si è distinto per le reti realizzate. Alla fine, quindi, la società ha optato per una trattativa a basso impatto economico, ha semplicemente sfruttato bene una delle tante occasioni che si possono creare nella finestra di mercato.