E scudetto sia. La Juventus festeggia il suo scudetto numero 29 (31 sul campo per società, giocatori e tifosi) con numeri da primato e con una cavalcata quasi scontata tanta è la differenza con le altre compagini italiane. Nel suo cammino ha avuto anche dei passi falsi, ma è sempre stato – con la naturalezza della grande squadra – tutto sotto controllo. Quest’anno l’aspetto più delicato era proprio quello di lavorare sulla testa dei giocatori e di mantenere alta la concentrazione senza farsi distrarre troppo dalla sirene della Champions. Il merito senza dubbio va dato ad Antonio Conte che grazie al suo staff ha saputo ottenere il massimo dai suoi calciatori, forse un maggiore utilizzo del turnover avrebbe permesso di arrivare con un’altra condizione fisica al doppio appuntamento con il Bayern. Da questo punto di vista le dichiarazioni di Conte sono state un monito nei confronti della società: per vincere ancora serve un programma definito, servono in buone sostanze nuove pedine in grado di rinforzare la rosa e di essere all’altezza dei titolari. Se l’anno scorso il tecnico salentino non se l’è sentita per riconoscenza di salutare alcuni dei suoi soldati, quest’anno è pronto a rinnovare la rosa e a insistere con la società perché investa e non cede alle richieste per Marchisio e Vidal. Non si parla dei top player alla Ibra che non rientra nei piani, ma di calciatori di livello internazionale che abbiano voglia di scommettere sulla Juve o che siano alla ricerca di nuove sfide. L’asse con Bronzetti (presente anche alla gara con il Palermo) è una garanzia di possibili affari con il Real soprattutto nel momento in cui i madrileni si apprestano a cambiare la guida tecnica: sul taccuino ci sono i nomi di Benzema e di Coentrao. Con l’arrivo di Llorente sono inevitabili le partenze di Matri e Quagliarella, anche se il secondo ha qualche chance in più di restare. In bianconero arriva come quinto attaccante Gabbiadini, mentre Immobile potrebbe essere girato all’Udinese per tentare l’assalto a Muriel. Il Sassuolo preme per la conferma di Boakye: si può fare soprattutto per non ripetere l’errore commesso con Immobile che alla prima in A, cambiando casacca, ha fallito la prova. Resta sempre aperto il discorso con Jovetic. A centrocampo tra gli obiettivi ci sono Poli (subito) e Obiang (tra un anno), ma il vero colpo sarebbe Verratti anche se la concorrenza del Real Madrid è forte. La Juve ha sondato il terreno anche…

…con il Bayern che molto probabilmente lascerà partire Robben e Mario Gomez (si alternerebbe con Llorente).  Ecco allora che Marotta e Paratici stanno allestendo una squadra molto competitiva, un giusto mix tra esperienza (pescando giocatori malcontenti nei club di prima fascia per via dei budget salariali e soprattutto calciatori che non vogliono perdere il treno in corsa dei Mondiali) e gioventù. 

 

Luciano Zanardini