Quanto entusiasmo per Carlitos. L’Apache, cioè Carlos Tevez, è entrato subito nel cuore dei tifosi che non vedono l’ora di vederlo scendere in campo per applaudirlo. L’attaccante argentino, ex City, vestirà la maglia ingombrante di Alessandro Del Piero. Quel numero 10 che in tanti avrebbero evitato volentieri di indossare. Calciatore di indubbio valore, deve mostrare continuità e tenere a freno il suo carattere focoso (saranno belli i duelli in allenamento con Chiellini) ma di certo è un giocatore di profilo internazionale. Dal punto di vista comportamentale, la rigidità di Antonio Conte e della società rappresentano una garanzia. Bisogna applaudire Marotta e Paratici che sono riusciti nell’impresa di portare a Torino un valore assoluto ambito da molte squadre, fra queste il Milan (vi ricordate la foto con Galliani?) e il Monaco. Abbiamo già visto in passato che giocatori con il pedigree vincente (vedi Pirlo) hanno la forza di trasformare una squadra e di imprimere a tutti una mentalità vincente. La Juventus si è tolta un peso importante, quello di non riuscire a portare a Vinovo – dopo Calciopoli – interpreti già affermati. E Tevez può suscitare un ulteriore interesse per la compagine piemontese. Era quello che mancava per fare il salto di qualità. Va anche detto che il ritrovato appeal è merito sì della società e del tecnico, ma soprattutto della rosa che – se pur bistrattata – è riuscita a riguadagnare stima e considerazione anche in campo europeo. Non dimentichiamoci che Buffon e compagni sono usciti solo al cospetto del grande Bayern. Adesso Conte può tirare un sospiro di sollievo, anche se l’allenatore si aspetta tre ulteriori tasselli: la conclusione dell’affare Ogbonna, un laterale mancino (Kolarov) e Jovetic. Per arrivare al primo è solo una questione di dettagli, di contropartite tecniche (Ziegler e Immobile), mentre per gli altri due sono necessari dei sacrifici importanti: Vucinic e Matri su tutti. Nelle ultime settimane si è fatto anche il nome di Marchisio corteggiato dal Monaco, ma bisogna anche riconoscere che la Juventus non l’ha messo sul mercato: è stato lo stesso entourage del centrocampista cresciuto nelle giovanili della Vecchia Signora ad alzare la voce. La dirigenza, Agnelli in primis, non ha gradito le dichiarazioni del padre di Claudio e si è detta disposta – alla presenza di un’offerta davvero considerevole – a valutare l’opportunità di una cessione. Ovviamente la vendita di Marchisio è legata anche all’approdo in bianconero di un laterale sinistro, che permetterebbe così di utilizzare come interno di centrocampo Asamoah. La Juve comunque non vuole privarsi di Marchisio.
Luciano Zanardini