È evidente che rispetto alla passata stagione la Juve avrà un campionato meno agevole. Questo è quello che sembra voler dire l’inizio del campionato dei bianconeri un po’ più macchinosi rispetto allo scorso anno. Del resto basta vedere il cambiamento di Conte, fino a poco tempo fa non molto incline al turnover oggi sostenitore addirittura del turnover sistematico. È vero che il turnover gli è stato “imposto” anche dalla stessa società, che ha ribadito al tecnico l’intenzione di voler fare molta strada in Europa e, quindi, l’ha esortato a far rifiatare di volta in volta alcuni interpreti. Conte ha obbedito anche perché, come ha sottolineato fin da agosto, le altre squadre italiane si sono rafforzate (Napoli, Roma e Fiorentina su tutte) e hanno alzato il livello del campionato, almeno delle compagini di prima fascia. Alle tre avversarie principali si aggiunge anche la mina vagante Inter, che può trarre beneficio dalla mancata partecipazione alle Coppe europee. Chiaramente Antonio e tutto il suo staff si erano già convinti (chi meglio di loro conosce lo stato fisico dei calciatori?) della necessità di far ruotare i propri elementi ma l’intervento dei dirigenti e i primi rumors dei tifosi hanno fatto il resto. Conte è stato bravo anche a interrompere sul nascere l’insorgere di un possibile caso Llorente, schierandolo dal primo minuto tra le mura amiche. Adesso con questo tour de force tra campionato e coppa troverà spazio prima della pausa nazionale anche Giovinco, fin qui il meno impiegato del reparto offensivo. Se all’inizio abbiamo definito la squadra un po’ più macchinosa, dobbiamo anche dire che in verità Vidal e compagni arrivano con estrema facilità al tiro ma si dimostrano non molto lucidi sotto rete. La Juventus sa di avere a disposizione una rosa molto forte, superiore a quella delle altre, e quindi sa bene che l’obiettivo è quello di restare nelle prime posizioni fino a gennaio/febbraio per poi tentare l’allungo finale a marzo quando l’impegno della Champions potrebbe frenare le ambizioni del Napoli (la rivale più accreditata): i campani potrebbero pagare lo scotto del palcoscenico europeo e del doppio impegno nell’arco di una settimana. Tornando alla Juve, la polemica su Pirlo poteva essere gestita meglio. Il talento bresciano ha sicuramente sbagliato a non fermarsi in panchina dopo la sostituzione, ma ha sbagliato anche l’allenatore a riprenderlo pubblicamente. Alcune questioni si risolvono all’interno dello spogliatoio e questa è una di quelle. E se invece Conte avesse voluto dare un segnale a tutti i suoi giocatori? Anche la pedina più importante può essere messa in discussione, solo così si può far maturare negli stessi calciatori l’idea del turnover. È importante, però, che la vicenda non acquisti le sembianze di una lunga battaglia per il rinnovo contrattuale. Non gioverebbe alla Juve e non gioverebbe a Pirlo. Entrambi devono essere contenti di quello che è stato e di quello che è: Pirlo ha contribuito a riportare la Juve al successo, la Juve (l’acquisto a parametro zero è stato un investimento molto lungimirante nonostante la non più giovane età di Pirlo) ha permesso ad Andrea di esprimersi ancora ad alti livelli e di continuare a essere un giocatore importante. (Luciano Zanardini)